Corriere della Sera - La Lettura
Un baluardo che mi ha reso ricco
Il Piccolo Teatro ha sempre avuto, e la nuova legge lo conferma, un ruolo di primaria importanza e uno sguardo aperto verso il mondo, in una città come Milano che ora meglio rappresenta il teatro in Italia. La parola ricerca ricorre sia nel Piccolo di oggi sia in quello di ieri di cui ho avuto la fortuna di frequentare la scuola, venendo a contatto con maestri come Bob Wilson, Kantor, Salmon, imparando a conoscere diverse metodologie e approcci al lavoro, la teoria e la pratica. Ma soprattutto mi ha aiutato a capire che cosa non mi interessava fare. Forse la crisi di oggi è evidenziata proprio dall’assenza dei maestri che venivano a spiegarci la nobiltà e i segreti dello stare in palcoscenico, come e perché: erano punti di riferimento multipli, modalità del teatro di ricerca. La mia impressione è che il Piccolo sia ancora il nostro baluardo, il contatto con l’Europa, come un tempo era il Valle a Roma, quindi ho un ricordo di un luogo e di una scuola che per me sono stati basilari occasioni di conoscere il lavoro dei grandi confrontando correnti e idee. Tanto che da allora per esperienza mi considero un attore ricco, molto ricco.