Corriere della Sera - La Lettura
Salvarla a ogni costo È come un tempio
«I fautori della nuova architettura sono gli ingegneri», pronunciò Le Corbusier a inizio Novecento. Si riferiva alle grandi opere infrastrutturali dell’epoca e in particolare alle imponenti fabbriche che, in quel periodo, marcavano in modo netto l’affermazione dell’era industriale. Pochi anni più tardi l’architetto si fece immortalare da uno scatto in cima al Lingotto Fiat di Torino, da lui definito un importante «modello da seguire nella progettazione urbana». Se l’architettura industriale non è stata sempre foriera di successi, è tuttavia oggi nostro compito conservarla. Al pari di una cappella romanica in Toscana o di una reggia barocca nel Torinese, essa rappresenta il segno di un’epoca passata. Una testimonianza tanto più importante oggi, quando la seconda rivoluzione industriale si sta chiudendo per cedere il passo a robot e stampanti 3D. Ecco allora che reperti come la Fornace Penna, inaugurata nel 1912, celebrano l’azione imprenditoriale e l’eroismo operaio del Novecento. Un edificio da salvare a tutti i costi.