Corriere della Sera - La Lettura
In società e nelle stanze del piacere Le donne delle stampe giapponesi
Mentre si preparano a uscire, languidamente appoggiate a un mobile, seminude dopo un incontro d’amore, in gruppo come nel celebre trittico di Utamaro Les pêcheuses d’abalones (circa 1797, sopra, foto Thierry Ollivier). In società e nelle loro stanze, colte durante una conversazione tra amiche. È l’universo femminile giapponese ritratto nelle stampe del periodo Edo (1603-1868) ed esposto al Musée Guimet di Parigi nella mostra Miroir du désir - Images de femmes dans l’estampe japonaise (fino al 10 ottobre, guimet.fr). In queste immagini raffinate non c’è solo l’erotismo che generalmente si collega alla produzione artistica giapponese di quel periodo: nelle opere dei maestri del mondo fluttuante — l’Ukiyo-e — da Suzuki Harunobu a Hosoda Eiri, da Utamaro a Hokusai, ci sono sì le cortigiane del quartiere Yoshiwara di Edo, le pose esplicitamente erotiche, se non pornografiche, delle stampe shunga del diciottesimo e diciannovesimo secolo, ma anche i momenti di intima quotidianità muliebre: in barca, sotto le fronde degli alberi, prima di concedersi un bagno o un momento di riposo. ( annachiara sacchi)