Corriere della Sera - La Lettura
L’estate sta passando (davanti a un iPhone)
Stessa spiaggia, stesso mare, praticamente la stessa posizione del fotografo Un panorama siciliano è il luogo per veder transitare (anche) le vacanze
Sicilia. Provincia di Ragusa. A 9 chilometri da Ispica c’è Santa Maria del Focallo. A pochi chilometri, ancora, Pozzallo, dove tante volte sono venuto per fotografare gli sbarchi dei migranti salvati dalle navi della nostra Marina militare. Sabbia dorata e acque cristalline, un luogo dall’atmosfera quasi africana, dune modellate da venti caldi. Ogni mattina, durante questi giorni d’estate, sono venuto in spiaggia presto, alle 8. A quell’ora i raggi del sole sembrano migliori, la natura splende. Mi è capitato spesso, a quell’ora, di osservare con curiosità i bagnanti (non troppi), gli addetti alla pulizia, corridori più o meno solitari. Quasi per gioco, da sotto l’ombrellone, ho scattato queste immagini con il mio iPhone, praticamente senza cambiare posizione. Non c’era nessuna notizia in quelle rapide apparizioni di sconosciuti, ma ognuno mi suggeriva qualcosa. Passaggi. Transiti. Con il neonato in carrozzina, di corsa per il
running mattutino, con il cane al guinzaglio, in bicicletta. E poi, sotto una luna piena, due innamorati che si baciano. La battigia come una strada, la via principale in una qualsiasi città o una passerella per persone comuni. Un palcoscenico involontario e umanissimo. Dopo qualche settimana, quelle immagini appaiono così ordinarie, così naturali. Apparentemente diverse dalle fotografie che scatto di solito, eppure capaci di condividere fino in fondo il senso del mio mestiere di fotogiornalista: cogliere e fermare la vita. La vita che passa. L’estate che passa.