Corriere della Sera - La Lettura

RITOCCHINI CONTRO I CATTIVI RICORDI

- Di ANNA MOMIGLIANO

Nel film di Michel Gondry Se mi lasci ti cancello un medico eliminava dietro lauti compensi i ricordi degli amori infelici dei suoi pazienti. Quando la pellicola è uscita, nel 2004, era pura fantascien­za. Nel frattempo però la ricerca ha fatto passi da gigante e s’è scoperto che alterare chimicamen­te la memoria non è poi così difficile. Due neuroscien­ziati, Roger Pitman di Harvard e Alain Brunet dell’Università McGill di Montréal, hanno dimostrato in studi separati l’efficacia in questo campo del propranolo­lo, una sostanza già utilizzata per curare alcune cardiopati­e. Lo chiamano memory editing, cioè «editare» la memoria migliorand­ola, quasi fosse un testo. La loro idea non è applicarlo a delusioni amorose bensì per curare chi soffre di sindrome post-traumatica. In pratica, si tratta di intervenir­e a posteriori sul ricordo dell’evento che ci ha turbato e su quello dello choc che abbiamo provato, separando due memorie che prima erano unite: il paziente continuerà a ricordare il fatto ma non lo assocerà più a emozioni sgradevoli. La psicologa olandese Merel Kindt sta sperimenta­ndo come estendere il principio alle terapie per l’abuso di alcol. Messe tutte insieme, ha dichiarato alla rivista «Aeon» Elizabeth Loftus, uno dei massimi esperti mondiali di memoria, sono un primo passo verso una cancellazi­one dei ricordi. Resta però da chiedersi se sia giusto o anche solo utile. Già Freud aveva dimostrato che la rimozione dei ricordi traumatici avviene naturalmen­te, e spesso in modo inconscio, ma in alcuni casi può provocare nevrosi. E secondo una scuola di pensiero diffusa tra le diverse scienze sociali, il cosiddetto «narrativis­mo», la formazione dell’identità di un individuo — insomma la costruzion­e del sé — passa prima di tutto dall’insieme delle nostre memorie, dunque alterando i ricordi si rischia di alterare anche la personalit­à. Se, parafrasan­do l’antropolog­o Clifford Geertz, l’uomo è ciò che si racconta (e dunque ricorda) di se stesso, cosa resterà di noi in un mondo in cui i ricordi possono essere modificati in qualsiasi momento?

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