Corriere della Sera - La Lettura
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Saranno esposti «mantua» — abiti in voga dalla seconda metà del Seicento al tardo Settecento caratterizzati da gonne che raggiungevano anche i 2,5 metri di larghezza — e pettini ricamati che venivano indossati sopra i corsetti femminili. Oggetti che saranno messi in contrasto e fatti dialogare con elementi più moderni, come le t-shirt opera di Vivienne Westwood e Malcolm McLaren, che raffigurano seni nudi, e i cappelli bizzarri prodotti da Stephen Jones. The Vulgar si propone inoltre di esplorare e definire un’idea di «buon gusto» e ciò che quell’idea ha rappresentato in un dato periodo storico. Tra i protagonisti della mostra ci saranno Elsa Schiaparelli, Jean Paul Gaultier, Miuccia Prada, Raf Simons, Marc Jacobs, Louis Vuitton e Chloé. L’esposizione mostrerà come le loro idee e intuizioni provengano da lontano, approfondendo il retroterra da cui traggono origine, con un commento fornito dalle citazioni di Jonathan Swift, Coco Chanel, Diana Vreeland e Samuel Johnson