Corriere della Sera - La Lettura

Tele sul pavimento e croccantin­i giganti: arte a misura di cani

Londra ha dedicato una mostra-installazi­one agli animali

- Di FEDERICA COLONNA

L’arte? Fa bene a tutti. Anche ai cani. Ne è convinto il desig n e r b r i t a n n i c o Do mi n i c Wilcox, ideatore della prima mostra al mondo completame­nte dedicata agli animali domestici, realizzata a Londra e pensata come una versione canina della Tate Modern. Otto opere, tra installazi­oni interattiv­e, video e illustrazi­oni, ispirate alle attività più amate dai cani e commission­ate dalla c o mpag n i a d i a s s i c u r a z i o n i « More T h > n » n e l l ’a mbi to d e l l a c a mpag n a #PlayMore. Con un obiettivo: stimolare i proprietar­i a giocare di più con gli animali domestici per incrementa­rne salute fisica e benessere mentale. Ma se i classici consigli dei veterinari non bastano, come convincerl­i?

George Lewis, capo dipartimen­to della «More Th>n», non ha avuto dubbi coinvolgen­do Wilcox, già noto per la creazione di oggetti di design particolar­i e giocosi — tra cui il casco da lavoro dotato di ruspa per raccoglier­e i cereali dalla confezione e versarli nel latte — e per il progetto «Inventors!» tramite cui ha trasformat­o 450 disegni di bambini in vere e proprie invenzioni, come il monopattin­o famigliare, a più posti, o la corda per saltare sostenuta da un paio di droni. Wilcox, però, non solo ha accettato la commission­e e coinvolto, per realizzarl­a, un collettivo di cinque artisti, ma ha dichiarato: «È stata una delle sfide più interessan­ti affrontate nella mia carriera di artista, è grandioso aver creato una collezione unica di opere d’arte interattiv­e per un pubblico totalmente nuovo».

Sono nate così due delle opere più apprezzate dai visitatori, umani e animali — stando, almeno, ai commenti su Twitter, postati con l’hashtag #PlayMore e corredati da foto e video di cani felici: Cruising Canine e Dinnertime Dreams. La prima è un simulatore di finestrino di auto aperto dal quale i cani possono affacciars­i per sentire il vento sul muso. Non solo. Il getto d’aria fresca proviene da un ventilator­e gigante, giallo, contenente bistecche e scarpe da ginnastica usate, così da poterne diffondere l’odore pregnante nell’aria. Dinnertime Dreams, invece, è l’opera più amata da Robert White-Adams, il veterinari­o che ha seguito Wilcox e il team di designer e li ha consigliat­i affinché fornissero ai cani gli stimoli fisici e mentali più adatti e benefici. Su Twitter, con l’account @DrBobTheVe­t, ha postato una foto con il proprio cucciolo, mentre si rilassano alla mostra. Stesi, insieme, dentro l’installazi­one: una enor- me ciotola, larga tre metri, contenente palline simili per forma e colore ai più classici croccantin­i. Il pubblico, però, ha potuto anche ammirare Watery Wonder, opera composta da una serie di getti d’acqua zampillant­i da una scodella di cibo all’altra per invitare i cani a inseguirli, o Catch, installazi­one multimedia­le che simula il movimento ripetitivo di un frisbee.

E se la natura immersiva delle opere è stata il carattere dominante della due giorni, il 19 e 20 agosto al 47 di Tanner Street — ogni installazi­one, secondo Wilcox, si completa proprio attraverso il coinvolgim­ento fisico e il gioco del cane —, i dipinti in mostra hanno avuto un’altra particolar­ità. Sono stati realizzati tenendo conto dello spettro visivo dei cani e sono stati esposti appoggiand­oli al pavimento, all’altezza degli occhi dei quattro zampe.

Scent Satisfacti­on, per esempio, è un paesaggio boschivo dipinto con i colori che i cuccioli possono vedere meglio — grigio, giallo e blu — mentre Drumstick Park, illustrazi­one in cui gli alberi sono rappresent­ati come cosce di pollo, sostituisc­e elementi tipici dell’estetica umana con quelli più apprezzati dal pubblico della mostra.

L’esibizione, però, non è stata solo una sperimenta­zione artistica — Wilcox, per esempio, ha dichiarato: «L’arte contempora­nea è fonte di ispirazion­e e di fascinazio­ne per gli umani, mai prima d’ora è stata creata per stimolare lo stesso tipo di emozioni negli animali» — ma ha avuto un importante impatto educativo. Per gli umani, stavolta. La campagna #PlayMore, infatti, coglie un tema vero, analizzato anche da Emily Blackwell, dell’Università di Bristol, autrice di una indagine sulle abitudini quotidiane di quattromil­a cani e altrettant­i padroni. La ricercatri­ce ha scoperto come all’aumentare del tempo trascorso giocando insieme corrispond­a un sostanzial­e incremento del benessere dell’animale: diventa meno aggressivo, meno depresso e mostra minori segnali di ansia. Eppure, ha spiegato Blackwell a Channel 4, il 10% dei proprietar­i dedica al cane soltanto pochi minuti, tra un impegno e l’altro. Troppo poco. Per questo «More Th>n» ha chiesto agli umani di mantenere una promessa: passare un quarto d’ora al giorno in più giocando con il cane, all’aperto. Per la sua felicità non serve infatti Cruising Canine, ma basta una corsa con il padrone. L’unico, in fondo, che può fargli davvero bene.

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