Corriere della Sera - La Lettura

ATOMI SCISSI DESTINI SPEZZATI

- Di STEFANO GATTEI

Due vite divise, «spezzate» da scelte irreversib­ili, quelle di Ettore Majorana e Bruno Pontecorvo. Membri del gruppo di ricerca che portò nel 1934 alla scoperta delle proprietà dei neutroni lenti (primo passo verso la bomba atomica), per uno scherzo del destino sono entrambi assenti dalla celebre foto che ritrae i «ragazzi di via Panisperna» insieme a Enrico Fermi nel cortile dell’Istituto di Fisica dell’Università di Roma. Majorana fa perdere le sue tracce nel 1938. A nulla portano le ricerche, volute da Mussolini; Sciascia ipotizza un ritiro in monastero; altri lo identifica­no con un clochard esperto di scienze; altri ancora suggerisco­no una fuga nella Germania nazista. I più pensano al suicidio, seguendo una delle poche tracce, lasciata forse proprio per sviare le ricerche. Ora l’indagine scrupolosa di Giuseppe Borello, Lorenzo Giroffi e Andrea Sceresini La seconda vita di Majorana (Chiarelett­ere, pp. 186, € 16,90) mostra come il fisico abbia trascorso la seconda parte della vita in Sudamerica, tra Argentina e Venezuela, da anonimo «sig. Bini». La prima parte della vita di Pontecorvo termina invece nel 1950, durante una vacanza. Ricompare nel 1955 in Unione Sovietica: Bruno Maksimovic Pontekorvo è il massimo esperto delle particelle più elusive della fisica, i neutrini, e i suoi studi gettano le basi per ricerche che porteranno ad almeno tre premi Nobel. Morirà nel 1993 a Dubna, la «città della fisica» russa, dopo aver ripreso i contatti con l’Occidente. Racconta la sua storia, densa di punti oscuri, Frank Close nel bellissimo Una vita divisa ( traduzione di Giorgio P. Panini, Einaudi, pp. 423, € 35). Due «linee di universo» complesse, quelle di Pontecorvo e Majorana: per un breve tratto sovrappost­e, poi divise per sempre, segnate da scelte estreme dettate dall’intreccio novecentes­co di scienza e politica.

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