Corriere della Sera - La Lettura
Confini, Brexit e tutte le Europe nell’edizione del ventennale
«Normalissima e speciale», così gli organizzatori annunciano l’edizione del ventennale del Festivaletteratura di Mantova, che si svolge dal 7 all’11 settembre: si tratta di un’edizione densa, che si apre con un’anteprima speciale il 3 settembre con Jonathan Safran Foer, prosegue il 4 con la sfilata dei volontari e si chiude con Edna O’Brien. Molti big, qualche novità, e soprattutto alcuni temi forti collegati all’attualità — frontiere e migrazioni, guerre e terrorismo, Brexit e identità europea, l’ambiente e l’ecologia. La map- pa delle frontiere è tracciata dallo scrittore Gazmend Kapllani che parla della situazione nei Balcani e in Albania (il 7) e dall’ex ministro della Giustizia francese Christiane Taubira che si occupa della questione degli «indesiderabili» con Stefano Rodotà (il 7); viene analizzata dallo storico Antony Beevor nell’ambito dei mutamenti degli equilibri europei (il 7); si allarga alla divisione insuperata tra israeliani e palestinesi con il dialogo tra le scrittrici Dorit Rabinyan e Elena Loewenthal (l’8) o alle contrapposizioni razziali in America con la let- tura da New Thing di Wu Ming 1 (l’11), fino al Mediterraneo romano, bizantino, cartaginese, ponte e non barriera tra popoli, di cui si occupano Franco Cardini e Alessandro Vanoli (l’8). Sono altrettanti incontri di autori occidentali con l’Oriente anche gli appuntamenti con il francese Mathias Énard («Dall’Austria alla Siria», l’8), con la tedesca dell’ex Germania Est Jenny Erpenbeck per il suo libro su ungruppo di migranti africani a Berlino («Perdere la propria storia», il 9), e con Alessandro Leogrande e Giorgio Fontana in dialogo sugli immigrati sbarcati a Lampedusa (ancora il 9).
La Brexit ha riportato in primo piano una cultura, quella inglese, di cui ci sembrava di sapere tutto: tra gli eventi dedicati al mondo anglosassone, da citare la prima delle
Mantova Lectures di Alessandro Baricco, una delle novità dell’edizione, che iniziano proprio con l’incontro «La mappa della metropolitana di Londra - Sulla verità» (il 7), mentre approfondisce gli anni recenti della società inglese Jonathan Coe in dialogo con Fabio Genovesi («Londra chiama», l’8), per arrivare a una conversazione tra Howard
Jacobson e Jeanette Winterson sullo sconvolgimento che sta investendo la Little Britain dopo il voto (il 9).
Un festival affollato di nomi noti italiani e stranieri, letterari e non: ad esempio gli italiani Giovanni Floris e Corrado Augias e l’inglese Sarah Waters il 7, Beppe Severgnini, Paco Ignacio Taibo II e Fredrik Sjöberg l’8, e poi Tullio Avoledo, Roberto Calasso ma anche Charlotte Rampling (il 9), e Erri De Luca, David Mitchell e Jay McInerney il 10, per chiudere con l’irlandese Edna O’Brien l’11. Inoltre, ogni giorno, alcuni autori che intervengono al festival vengono invitati a raccontare «Il libro dei (miei) vent’anni» al pubblico, intervistati da Federico Taddia: tra i tanti ospiti, Simonetta Agnello Hornby parla di La storia di
Genji di Shikibu Murasaki (il 7), Bianca Pitzorno racconta il «suo» Italo Calvino (l’8), Valeria Parrella parla di Tolstoj (il 10), Lella Costa rievoca il «suo» Ronald D. Laing e Fiona Barton il «suo» D. M. Thomas (l’11).
Nell’anno del ventennale si celebrano a Mantova anche numerosi altri anniversari: e così, per i quattrocento anni dalla morte di Shake- speare, Patrizia Cavalli parla della sua traduzione del Bardo (il 7), nel centenario della nascita di Natalia Ginzburg sarà Nanni Moretti a leggere pagine da Caro Michele (l’11), mentre per i quarant’anni di Bar
Sport Stefano Benni incontrerà Daniel Pennac (l’11).
Tra le curiosità, il filone di incontri Prototipi, l’iniziativa coordinata da Riccardo Blumer per realizzare «al momento» (e distribuirle al pubblico) creazioni letterarie, inventando sistemi di scrittura «automatica».