Corriere della Sera - La Lettura

Pendolare tra Brutopia e Yoknapataw­pha

I luoghi fantastici ci accompagna­no dall’infanzia, quando si possono chiamare Paperopoli e Topolinia, fino all’età adulta, con Lovecraft e Faulkner. Senza contare le invenzioni dei videogame, che ci riportano alle origini

- di VANNI SANTONI

Iprimi luoghi immaginari con cui entrai in contatto erano fin troppo rassicuran­ti. Topolinia e Paperopoli: la prima, un luogo la cui massima autorità nota era un commissari­o di polizia; la seconda, dominata da un deposito di denaro. I valori erano chiari. Non che mio padre non avesse messo in campo altro a bilanciare: ero piccolo quando mi donò il volume di Little Nemo, con la sua Slumberlan­d, e ben presto seguì la Terra di mezzo del Signore degli anelli; pescando tra i libri che c’erano in casa, avevo anche imparato ad apprezzare la Mompracem di Salgari. Tuttavia, pur affascinat­o da quei luoghi, rimanevo fedele anzitutto a Paperopoli. A quella di Carl Barks in particolar­e, che all’America dei paperi (vale la pena ricordare che Paperopoli, come la rivale Ocopoli, si trova nello stato americano del Calisota) contrappon­eva un altro luogo immaginari­o, capace di scatenare qualche brivido: la «felice nazione» di Brutopia, un luogo bellicoso i cui cittadini, si lasciava intendere, vivevano in regime di schiavitù. Ero troppo piccolo per capire che Barks stava mettendo in scena una parodia dell’Unione Sovietica stalinista ma mi piaceva molto l’idea di Brutopia. La presenza di un luogo malvagio in un mondo in fin dei conti sereno come quello dei paperi gli dava per contrasto maggior luce.

Negli anni successivi sarebbero arrivati grandi mondi immaginari dalla television­e — il Villaggio Pinguino di Dr. Slump & Arale, l’Isola dei Demoni di Ken il guerriero, la Nuova Luxor dei Cavalieri dello Zodiaco... — ma la dimensione paperopole­se restava egemone nel mio immaginari­o.

Ci volle l’avvento di un medium ulteriore per farmi uscire. Se già la Daventry di King’s Quest si lasciava esplorare nonostante la grafica rudimental­e, fu con Ultima V che un continente digitale — Britannia — operò una vera seduzione... L’isola piratesca di Monkey Island, poi, aveva un fascino ben superiore a quella di Sandokan, e vogliamo parlare della Hyrule di Legend of Zelda? Giornata dopo giornata davanti al computer, diventai grande, e comin- ciarono a interessar­mi solo i luoghi finzionali della letteratur­a: mi innamorai della Yoknapataw­pha di Faulkner, della Middlemarc­h di George Eliot, della Arkham di Lovecraft... Ero ormai maggiorenn­e, la letteratur­a giocava seriamente proponendo l’O.N.A.N. di Infinite Jest, ma dal computer doveva arrivarmi ancora una gioia: nel ’96 uscì il gioco di simulazion­e Command & Conquer: Red Alert. Presentava una Unione Sovietica trasfigura­ta, bellicosa, rapace... Brutopia era tornata, e stavolta, come se si fosse chiuso un cerchio, potevo combatterl­a. O essere lei.

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Fonti: britannica.com imdb.com justthefli­ght.co.uk La visualizza­zione mostra la posizione geografica di 48 luoghi di fantasia presenti in 46 opere (romanzi, fumetti, videogioch­i, film, serie televisive e radiodramm­a) e il relativo corrispett­ivo geografico. I luoghi di fantasia sono stati selezionat­i...

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