Corriere della Sera - La Lettura
Che botta sul satellite di Marte Rischio asteroidi per la Terra
Che i marziani abbiano costruito una luna artificiale per usarla come base spaziale è una delle idee più curiose su Phobos, uno dei due satelliti di Marte. Il piccolo corpo celeste, fotografato per la prima volta nel 1991, presenta un enorme cratere, chiamato Stickney (nella foto), di 9 chilometri di diametro, grande quasi la metà dell’intero satellite. Gli studiosi non sono mai riusciti a spiegare come l’impatto con un asteroide abbia potuto rendere Phobos una luna cava e come si siano formati i solchi che si osservano all’interno del cratere. Tuttavia recenti simulazioni al computer del Lawrence Livermore National Laboratory (Llnl) hanno dato nuove risposte. La ricerca, pubblicata sulla rivista «Geophysical Review Letters» è stata svolta confrontando le immagini del satellite con simulazioni in tre dimensioni che hanno riprodotto l’impatto di Phobos con diversi tipi di corpi celesti. Lo scenario è quello di un asteroide di 250 metri di diametro che colpì la luna marziana viaggiando a sei chilometri al secondo, generando il cratere Stickney e numerose fratture, dovute probabilmente al rotolamento dei frammenti che si sono formati dopo l’impatto. «Se qualcosa di grande e veloce come ciò che ha causato Stickney colpisse la Terra, avrebbe un effetto devastante», ha affermato Megan Bruck Syal, ricercatrice del Llnl. Il laboratorio fa parte di un progetto della Nasa che studia algoritmi per affinare sempre più le simulazioni relative a scenari di impatto di asteroidi con la Terra. «Se la Nasa vedesse un asteroide pericoloso, sarebbe essenziale avere un piano in grado di deviarlo. Avremmo a disposizione un colpo solo e la probabilità di riuscita sarà più alta con simulazioni più precise».