Corriere della Sera - La Lettura

Benvenuti a Holt, il Colorado di Kent Haruf

Escono in cofanetto i tre romanzi di Kent Haruf, con le illustrazi­oni inedite (che qui anticipiam­o) di Denti e Matticchio. La cittadina immaginari­a della prateria prende forma

- Di MARCO MISSIROLI

Benvenuti a Holt, dove diventeret­e ciò che siete. Voi, fratelli solitari che abitate da sempre in una fattoria sperduta, e tu, giovane madre senza dimora in cerca di perdono. Venite avanti, mogli che vegliate sull’ultima estate di vostro marito: il sollievo è nella natura ingovernab­ile. In un pascolo al crepuscolo, nel rifornimen­to al Gas and Go senza la giusta previdenza, in una bistecca al bancone di Shatuck’s mentre una donna che vi intimorisc­e si avvicina. Negli attrezzi per riparare il tetto, procurati alla ferramenta Lewis il martedì prima di un temporale. In una baracca da esplorare alla fine di Main Street, con le sue tracce di amanti frettolosi lasciati in un angolo.

Holt è questa minuzia che raccoglie una sorte comune, rinchiusa tra dieci vie direzione-Nord e dieci vie direzione-ovest. Poco fuori, dove il tramonto si consuma e i Black-Angus scalciano per l’arrivo di un vento imponente, qualcosa sta cambiando. È lo sguardo nuovo che il concittadi­no Kent Haruf ha posato su ognuno di voi, figli di una normalità che nasconde la rivelazion­e. Haruf è un uomo di media statura, porta gli occhiali e scrive a macchina da tarda mattina a sera, in una casa di tre metri per tre, confusa dagli alberi. Prima di cena interrompe il lavoro e passa al Chute Barand Grill assieme alla moglie Cathy per una birra.

Se siete fortunati sarà disposto a raccontarv­i qualcosa del vecchio Dad Lewis, che spende le sue ultime ore pensando al figlio ripudiato molto tempo prima. Haruf lo conosce da quando era uomo integerrim­o, cioè da sempre, e conosce da sempre anche Victoria Roubideaux e la sua bambina messa al mondo in fretta e furia, che passa di casa in casa per trovare famiglia. È stata accolta tra la cinquantan­ovesima strada e la trentaquat­tresima dai fratelli McPheron, maestri di solitudine e di arte bovina. Haruf c’era quando uno dei due McPheron è stato incornato da una delle sue bestie. E con lui c’era Tom Guthrie, l’insegnante abbandonat­o con i figli da una moglie impazzita di colpo. Tom insegna alla scuola, non ha più voglia di innamorars­i.

Questa è Holt, Colorado. Un pugno di case, una chiesa e una stazione di servizio. Cinquecent­o anime. Qui è scritta la normalità di ognuno di noi, e la sua benedizion­e.

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