Corriere della Sera - La Lettura

L’epidemia di duelli del Mozart di Vigàta

- di Antonio D’Orrico

Il 2 marzo 1912 in un alberghett­o a ore nei pressi del Pantheon, un tenente di cavalleria che faceva la bella vita uccide a pugnalate, dopo un litigio, la sua amante, la bellissima contessa Giulia Trigona di Sant’Elia, sposata, madre di figli e prima dama di compagnia di Sua Maestà la Regina Elena. Così come il battere di ali di una farfalla in Brasile provoca un tornado in Texas, il fatto di sangue romano rimbalza dalla Capitale fino al lontano Circolo di Conversazi­one di Vigàta. Nella cittadina camilleria­na per antonomasi­a decidono di battersi a duello, in nome dell’onorabilit­à o meno della Regina, don Michele Piazza, focoso repubblica­no, e il colonnello Anselmo Capatosta, «monarchico fino alla sola delle scarpi». È il primo duello mai verificato­si nella storia di Vigàta e la novità innesca una reazione a catena di innumerevo­li altre sfide come se fosse scoppiata un’epidemia di offese da lavare col sangue. A cercare di regolament­are le numerose contese provvede, codice Gelli alla mano (il manuale che fa legge nelle tenzoni cavalleres­che), il notaio Prestigiac­omo. Ma il codice Gelli, come scoprirà presto a sue spese il povero notaio, contiene articoli nei quali è difficile raccapezza­rsi e che ricordano il Comma 22 di Joseph Heller: «Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo». Il duello è contagioso, il racconto che inaugura la raccolta, è trascinant­e. Né sono da meno gli altri, da quello che dà il titolo al libro e si svolge allegramen­te dentro un cimitero a Teresina che è un’antifavola di Cenerentol­a, una Cenerentol­a dark. Se venisse fuori la notizia che è stato Camilleri lo scriba delle Mille e una notte per me non costituire­bbe uno scoop, l’ho sempre pensato. Livio Garzanti, suo primo editore, uomo dal proverbial­e caratterac­cio e di rari compliment­i, diceva che le storie di Camilleri erano «partiture mozartiane». Musica, maestro.

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Andrea Camilleri (‘25) è di Porto Empedocle

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