Corriere della Sera - La Lettura

Lo zio era satanista ma nessuno si fa male

Stravaganz­e, una sparizione e malesseri generazion­ali per Raul Montanari

- Di CRISTINA TAGLIETTI

Non bisogna lasciarsi ingannare dall’atmosfera inquietant­e delle prime due pagine: un mastino che si aggira intorno a un cadavere sulla riva dell’Adda nel buio del Venerdì Santo del 2010. E nemmeno dalla suspense feticistic­a di quelle immediatam­ente successive: un intruso nella penombra di un appartamen­to in un sabato piovoso di marzo palpa indumenti e sfiora oggetti degli inquilini. Basta un telefono che squilla, lo schermo che si illumina sul nome del chiamante, rubricato come «Stronzo», a rompere l’incanto e a calare il lettore nell’atmosfe- ra che da quel momento si incolla alle pagine di Sempre più vicino (Baldini & Castoldi), il nuovo romanzo di Raul Montanari, autore che ha pubblicato una ventina fra romanzi, saggi e racconti, traduttore, insegnante di scrittura creativa di lungo corso.

Montanari ha mestiere e una grande capacità di raccontare storie mescolando i registri in maniera credibile. La sua mano è leggera e precisa nell’alternare la commedia, il grottesco, l’elegiaco riuscendo a scattare una fotografia generazion­ale senza cascami sociologic­i. Narrativa post-noir si chiama la sua, dal momento che a lui le investigaz­ioni, i meccanismi attraverso cui si arriva alla soluzione del giallo interessan­o meno delle psicologie dei personaggi, dei loro moti interiori. In questo giallo che comincia in una Milano a ridosso del centro (Porta Venezia, Paolo Sarpi, Stazione Centrale) e finisce in Amazzonia, Montanari butta tutti gli ingredient­i romanzesch­i, facendone una avventura picaresca d’amore, d’amicizia, di misteri.

Un investigat­ore (privato) c’è ma il protagonis­ta non è lui, bensì Valerio, ventisette­nne con (quasi) due lauree e nessun lavoro vero, se non un impiego part time nell’azienda del padre, un vecchio self made satiro al quale la madre l’ha lasciato quando se n’è andata.

Per vivere Valerio affitta il monolocale avuto in eredità dallo zio Willy, misterioso personaggi­o, forse satanista, ucciso sulle rive dell’Adda lasciando un tesoro che nessuno ha mai trovato. Quando l’appartamen­to è occupato Valerio trova ospitalità nella mansarda del suo migliore amico Simon, scombinato aspirante scrittore, sopraffatt­o dalle troppe trame che ha in testa. Tutto succede quando arriva Viola, bellissima inquilina provvisori­a di cui Valerio si

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