Corriere della Sera - La Lettura
Frammenti marziani in Algeria Vengono dai vulcani più antichi
Su Marte i vulcani erano attivi 2,4 miliardi di anni fa e ciò li rende tra i più longevi del sistema solare. Lo dimostra l’analisi di una meteorite marziana raccolta nel 2012 nel deserto algerino. La scoperta è avvenuta dopo 5 anni di indagini all’Università di Houston (Texas) su un frammento di una ventina di grammi di un tipo di roccia nota come shergottite, dal nome del luogo, Sherghati, in India, dove venne trovato il primo reperto di questo genere nel 1865. In realtà contiene olivina, ossidi di ferro, di manganese e isotopi dell’ossigeno. Lo studio ha permesso di stabilire che la meteorite Northwest Africa (Nwa) 7635 proveniva da un magma vulcanico vecchio oltre due miliardi di anni: il più antico finora conosciuto. Il confronto con vari campioni raccolti nel tempo — ha precisato Tom Lapen su «Science Advanced» — ha consentito di stabilire che una dozzina di altre meteoriti avevano una composizione simile e lo stesso momento di espulsione. Tutte provenivano da una medesima zona ricca di vulcani sulla quale un milione di anni fa precipitò un masso cosmico di rilevanti dimensioni. L’impatto sollevò nello spazio una notevole quantità di materiale, parte del quale, intercettato dalla gravità della Terra, terminò in Algeria, il che ha permesso poi agli scienziati di datare per la prima volta l’attività vulcanica da cui aveva origine. Marte doveva essere un inferno nelle sue prime epoche: ospitava il vulcano più grande del sistema solare, l’Olympus Mons, alto 26 chilometri (tre volte l’Everest), mentre la sua base è estesa quasi come la Francia. Quando la raccolsero, la meteorite era più consistente (195,8 grammi): una volta ceduto il frammento per la ricerca, di fatto scomparve, venduta a un collezionista anonimo.