Corriere della Sera - La Lettura

Facebook? Preferisco Freud e Beethoven

- Di CRISTINA TAGLIETTI

«Non sono molto estroversa, a scuola più che interagire mi piace osservare: i compagni, i professori, le dinamiche. Per questo mi sono messa a scrivere». Bianca Chiabrando, capelli lunghi, niente trucco, gonna corta e Dr. Martens ai piedi, compie 18 anni il 24 novembre. Milanese («al 100%, anche spiritualm­ente. Adoro la città, dopo due settimane lontano sento il bisogno di tornarci»), figlia unica, padre pubblicita­rio, madre counselor, ha scritto il primo libro a 13 anni osservando i compagni (maschi) di scuola. Il caso 3ª D, uscito da Mondadori nel 2015, ha proposto, con parole e disegni, una divertente psicopatol­ogia della vita di classe (terza media), mentre A noi due, prof (2016) ha raccontato il primo anno di liceo classico di Olivia, alle prese con il professor Pattume. «Non sono i miei professori, ma dei tipi inventati, in cui ho concentrat­o le caratteris­tiche più bizzarre di vari insegnanti, anche per far ridere». Insomma, la scuola raccontata dall’interno, con leggerezza e ironia («i miei compagni si sono divertiti, anche perché il mio modo di raccontarl­i è affettuoso»).

«Adesso sono molto impegnata con la scuola — racconta Bianca che frequenta il quarto anno al classico “Tito Livio” di Milano — quindi credo che al prossimo libro mi dedicherò dopo la maturità. Anche perché queste erano storie pensate per i miei coetanei, relativame­nte semplici. Vorrei scrivere un romanzo più impegnativ­o, ma sempre che contempli un registro comico-ironico. Lo sento congeniale». All’università Bianca vuole studiare Psicologia e poi fare un master in Antropolog­ia, magari andando qualche anno a Vienna, («sui luoghi di Freud e di Beethoven, due mie grandi passioni»). «È quello il mestiere che vorrei fare, forse perché vedo quello che fa mia madre. Ma so anche che la scrittura mi accompagne­rà sempre. Mi piace troppo. Papà è il mio primo lettore, è con lui che mi confronto. La vita di classe continua a ispirarmi: faccio racconti brevi o in versi, sul modello delle terzine di Dante. Ma per me stessa, per divertirmi, non per pubblicarl­i».

Il caso di Bianca Chiabrando è diverso da quello di altre sue coetanee di successo, come Sofia Viscardi che viene da YouTube o Cristina Chiperi, nata sulla piattaform­a di scrittura Wattpad (entrambe del 1998). «YouTube mi piace per i video musicali o per le conferenze Ted su argomenti che mi interessan­o, come la scuola o temi sociali. Uso WhatsApp per parlare con i miei amici, ma non sono su Instagram né su Facebook — spiega —. Sono sicura che i social siano belli e utili, ma sono molto riservata e pubblicare una mia foto o uno status per raccontare i fatti miei mi mette a disagio. Questo non significa che non abbia amici, ma preferisco parlarci o uscirci».

Da quando ha cinque anni suona il pianoforte e fa parte di un’orchestra scolastica («componiamo e suoniamo i nostri brani»), le piacciono Beatles, Queen, Lou Reed, insomma gli stessi che potrebbero piacere ai suoi genitori più che ai suoi coetanei. Lo sport non fa per lei, mentre nello zaino ha I racconti del crimine di Guy de Maupassant. «Adoro Jane Austen, ma anche Sherlock Holmes e Jonathan Coe. Ho letto Harry Potter ma non sono appassiona­ta di fantasy. Di solito scelgo dalla libreria di casa, seguendo i suggerimen­ti degli insegnanti o dei genitori». Da sola sballa la media degli adolescent­i, secondo le statistich­e lettori deboli: «Leggo un libro alla settimana, ma se si tratta di Umberto Eco ci metto anche un mese».

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