Corriere della Sera - La Lettura
L’HI-TECH ÈOPPIO ECIVUOLE DIPENDENTI
La tecnologia è l’oppio del XXI secolo e la colpa è da imputare al cambiamento nel modello di business delle aziende hi-tech. A sostenerlo è Adam Alter nel libro Irresistible. The Rise of Addictive Technology and the Business of Keeping Us Hooked (Penguin Press), in cui illustra le ragioni della generale assuefazione ai nuovi prodotti tecnologici e il modo in cui combatterla. Alter, professore di Psicologia e di Marketing all’Università di New York, parla di «dipendenza comportamentale», vale a dire una forma di dipendenza che ci porta a impegnarci in modo compulsivo in un determinato comportamento. Ogni qualvolta vinciamo a un giochino per smartphone o riceviamo un «mi piace» — spiega il professore — nel nostro cervello si innesca un particolare meccanismo, che le aziende hi-tech conoscono bene. Alter afferma che, mentre le invenzioni del passato (dalla calcolatrice alla cerniera) miravano a semplificarci la vita, gli odierni prodotti tecnologici (smartphone, social media, videogame, app di dating, serie tv) spingono le persone a dedicarvi tempo e attenzione senza apportare alcun tipo di beneficio. Il successo viene così a coincidere con la dipendenza stessa degli utenti. Non a caso, Steve Jobs svelò di non avere mai permesso ai figli di usare l’iPad, pur avendo detto in pubblico che tutti avrebbero dovuto possederne uno.
Come racconta Alter nel libro, nella maggior parte delle aziende hitech esiste un team di ricercatori e ingegneri incaricati di tenere vivo l’interesse degli utenti. «Dall’altra parte dello schermo ci sono persone con il compito di distruggere la nostra capacità di autocontrollo», scrive il professore. È proprio quando ci accorgiamo che non siamo più in grado di scegliere liberamente se continuare o meno a tenere un certo comportamento che dobbiamo preoccuparci. A detta di Alter la soluzione è imparare a gestire le dipendenze e imporci regole che ci aiutino a non cadere nella tentazione, creando spazi e momenti da cui la tecnologia (nelle forme più nocive) è bandita.