Corriere della Sera - La Lettura
Quanti litigi (finiti) per il telefono fisso
Nelle moderne case del miracolo economico il telefono fisso era in bella mostra, rigorosamente all’ingresso. Su un apposito tavolinetto, o più raramente appeso al muro, ecco l’apparecchio Siemens S62, disegnato da Lino Saltini, soprannominato «bigrigio» perché la cornetta era di un tono più scuro della scocca con il disco numerico. Era il primo telefono noleggiato dalla Sip in tutta Italia, il primo a portare il sogno di comunicazioni rapide ed efficienti in tutte le abitazioni.
Molti erano stati i suoi predecessori, considerando che l’invenzione risaliva ad Antonio Meucci nel 1871. Ma la diffusione in Italia era stata lentissima. Le cose cambiarono negli anni Cinquanta e Sessanta, grazie al crescere del reddito e alle migrazioni interne. Telefonare divenne una necessità e un simbolo dei tempi moderni e il «bigrigio» fu sempre più oggetto di desiderio. E anche di contese. Prima di tutto familiari, visto che l’unico apparecchio andava diviso fra tutti, e i giovani pretendevano di farne un uso massiccio. Poi c’era il problema del duplex: un abbonamento a buon mercato, per cui la stessa linea era divisa con un vicino di casa, con risultati prevedibili. Infine c’erano le liti sulle bollette spesso salate, soprattutto dopo che nel 1970 fu introdotta la teleselezione per fare direttamente le interurbane, senza passare dal centralino. E se si era fuori casa? Niente paura, ovunque si trovavano i telefoni fissi pubblici, le cabine telefoniche funzionanti a gettoni. Le code serali davanti alle cabine divennero parte integrante delle vacanze estive.
Lentamente gli abbonati crebbero: 20 per cento della popolazione nel 1979, 35 per cento nel 1989. Intanto il telefono si modernizzava. Comparvero le spine che permettevano di spostare l’apparecchio in altre camere o aggiungerne di nuovi, alla ricerca finalmente di un po’ di privacy; si aggiunsero servizi come la segreteria telefonica; si diffusero nuovi telefoni di design, più leggeri, colorati e con tastiera, come il Pulsar e il Sirio.
Ma proprio quando lo sviluppo di questo prezioso oggetto sembrava assicurato, nel 1990 comparve in Italia il primo telefono mobile. Una rivoluzione, che permetteva davvero di telefonare ovunque e in ogni momento. In pochi anni, ci fu un boom di vendite straordinario, mai visto prima, che accelerò ulteriormente con la comparsa degli smartphone un decennio dopo. Oggi si calcola che le linee fisse in Italia siano circa 20 milioni, contro 90 milioni di linee mobili. A complicare le cose per il fisso, ci si è messa anche la telefonia via internet (VoIP), che parte dal pc o altro supporto elettronico, saltando del tutto il telefono. Economica ed efficiente.
Se le cabine pubbliche sono già in via di smantellamento, il telefono fisso, araldo di una nuova epoca, vive forse la sua ultima stagione.