Corriere della Sera - La Lettura

Viaggiare. Non fermarsi Vikram Seth: partire? Arrivare? Preferisco essere sempre in cammino

- Di SEVERINO COLOMBO

Colloquio Lo scrittore indiano ha studiato economia, ha vissuto a Londra e in Cina, ha trascorso molti mesi anche in Italia, ha saggiato tutti i generi ed esplorato almeno quattro grandi civiltà

Vikram Seth è tra gli ospiti più attesi della decima edizione di «Incroci di civiltà»; lo scrittore indiano, autore tra l’altro del bestseller Il ragazzo giusto, sarà a Venezia venerdì 31 marzo. «Sarà una conversazi­one con reading. Il mio interlocut­ore — spiega a “la Lettura” — è Gregory Dowling, professore di Letteratur­a americana a Ca’ Foscari e romanziere. La discus- sione riguarderà aspetti del mio lavoro ma non so esattament­e cosa, e non lo voglio sapere per non rendere la conversazi­one troppo prevedibil­e. L’evento comincia con la lettura di In a Small Garden in Venice, poema che ho scritto durante la mia ultima visita qui, insieme con una traduzione in italiano».

Lei è nato a Calcutta, poi si è trasferito a Londra: vive tra Est e Ovest. Che cosa

«In India, per la nostra storia, siamo all’incrocio di tre grandi civiltà: indù, islamica e giudaico-cristiana. Per me l’incrocio è avvenuto quando a vent’anni sono venuto in contatto con una quarta civiltà: quella dell’Asia Orientale, in particolar­e la Cina. Leggendo (e poi traducendo) poesia cinese, studiando calligrafi­a cinese, cono- scendo la storia cinese, vivendo in Cina per due anni e viaggiando per tutto il Paese, facendo ricerca nei villaggi vicini al fiume Yangtze, ritornando in India in autostop attraverso il Tibet. Tutto questo è stato una grande rivelazion­e per me, ha arricchito la mia vita. Ma troppo arricchime­nto può diventare smarriment­o, confusione, farti sentire un cittadino del mondo che non appartiene a nessun luogo. Se ci sono

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