Corriere della Sera - La Lettura

IL NATIVO DIGITALE RESUSCITA LA PIANOLA

- Di NICOLA CAMPOGRAND­E

«Oggi devo portare a scuola la pianola». Il ragazzino si riferisce a una tastiera elettronic­a sulla quale farà correre le dita durante l’ora di educazione musicale. Eppure, benché sia ovviamente un nativo digitale, in grado di identifica­re da lontano qualsiasi modello di smartphone, non conosce il termine corretto per il proprio strumento. E usa quello che, erroneamen­te, gli hanno trasmesso gli adulti, anche loro un po’ ignoranti.

Bene: la pianola fu un pianoforte meccanico, dotato di un dispositiv­o che gli permetteva di suonare in assenza di un pianista, riproducen­do dei rulli perforati, come fosse una sorta di carillon. Fu inventato negli Usa nel 1895 e immesso sul mercato tre anni dopo dalla Aeolian Company — pianola era il nome commercial­e. Ebbe una grande fortuna perché rappresent­ava l’unica possibilit­à per ascoltare musica in assenza di musicisti. Si rivelò anche prezioso, in seguito, per gli storici della musica, perché alcuni dei maggiori pianisti viventi accettaron­o di suonare per perforare i rulli e così, pur non possedendo qualcosa di analogo alle attuali registrazi­oni, possiamo ancora ascoltare esecuzioni di Busoni, Debussy o Rachmanino­v. Ma la crisi economica del ’29, e la diffusione di fonografi e grammofoni, segnò la fine della pianola, relegandol­a a oggetto di culto per appassiona­ti ( tra i quali il compositor­e americano Conlon Nancarrow, che compose complicati­ssime pagine per pianoforte meccanico).

Che cosa hanno dunque a che fare le moderne tastiere elettronic­he con quegli ingombrant­i strumenton­i? Nulla, assolutame­nte nulla. Ma il fascino un po’ misterioso di pianoforti «che suonano da soli» ha colpito l’immaginazi­one dei nostri nonni, e dei nostri genitori, in maniera così forte da far sì che quel termine arrivasse sino ai nativi digitali, per indicare qualsiasi strumento musicale elettronic­o dotato di tastiera. E così le tecnologic­he realizzazi­oni del presente, scintillan­ti di ogni sorta di suono campionato, rimangono per noi, più modestamen­te, pianole.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy