Corriere della Sera - La Lettura
L’antica strada dei Romani come luogo di integrazione
Un anno di eventi dell’arteria lodata da Cicerone e cantata da Guccini
La direttrice dei Musei civici di Modena Francesca Piccinini definisce la via Emilia «asse unificante di un’intera area geografica, fantastico strumento di integrazione, di dialogo, di cultura tra popolazioni». Dunque, non qualcosa di antico, ma piuttosto di vivo e contemporaneo: forse appunto per questo l’evento che aprirà a Modena i festeggiamenti per i 2.200 anni lungo la via Emilia (www .2200 anni emilia. it)saràV archi nel tempo. Tra archeologia e street art 3D, dal 12 al 14 maggio, una sorta di festival della street art «ricostruttiva» (qualcosa di assai simile alla storia in versione 3D) che farà da ideale anticipazione della grande mostra Mutina Splendidissima in programma dal 25 novembre all’8 aprile 2018, al Foro Boario: la citazione arriva da Cicerone che aveva definito Mutina appunto firmissima et splendidissima, mentre Francesco Guccini nella sua Piccola città del 1972 vedeva Modena, quella moderna, costantemente in bilico tra la via Emilia, appunto, e il West.
Luigi Malnati, soprintendente di Bologna ribadisce l’unicità di questa strada («lunga e diritta» verrebbe da dire per citare ancora Guccini): «La via Emilia è stata la via che ha romanizzato il territorio, senza colonizzarlo passivamente, piuttosto integrandolo grazie a quel console Marco Emilio Lepido che seppe muoversi con grande abilità tra progressisti e conservatori». Anche Bologna (come Modena, Parma, Reggio Emilia e Castelfranco Emilia con il suo museo archeologico) festeggerà la via Emilia: con la mostra Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia (dal 24 novembre al 2 aprile 2018, al Lapidario del Museo civico medievale, in pratica una contemporanea con la mostra