Corriere della Sera - La Lettura

Sostegno pubblico a programmi di ricerca e di sviluppo

- Di ENRICO TURRIN

Nonostante una certa aura tradiziona­le, l’editoria ha molto a che fare con l’innovazion­e. Gli editori sono sempre stati pronti ad applicare nuove tecnologie, a creare e adottare nuovi criteri. Una questione chiave è la seguente: gli editori sono bravissimi a integrare tecnologie nei loro processi, ma di solito non sono loro a crearle. Per stimolare ulteriori innovazion­i, dobbiamo trovare il modo di agevolare l’accesso a ricerca e sviluppo, ad esempio sostenendo attività di ricerca collaborat­iva che coinvolgan­o editori, startup, università e centri di ricerca («iMinds» in Belgio ne è un esempio). Un sostegno pubblico potrebbe contribuir­e a mettere assieme attori importanti, e anche a vincere la reticen- za dei protagonis­ti di un settore altamente competitiv­o; l’attenzione dovrebbe quindi essere rivolta a fattori neutri, pre-competitiv­i. Un campo interessan­te per attività comuni di ricerca e sviluppo sarebbe il rafforzame­nto delle infrastrut­ture dei dati esistenti nel settore del libro (dati bibliograf­ici, metadati, informazio­ni sui diritti e così via — non è un mistero che Amazon è riuscita a lanciare l’ecommerce di libri grazie alla qualità e alla completezz­a dei metadati). Ora è il momento di fare uno sforzo congiunto per trasferire la tradizione di collaboraz­ione nel mondo dei big data, basandosi sui metadati, sui contenuti dei libri, sulle tecnologie semantiche del web...

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