Corriere della Sera - La Lettura
Sostegno pubblico a programmi di ricerca e di sviluppo
Nonostante una certa aura tradizionale, l’editoria ha molto a che fare con l’innovazione. Gli editori sono sempre stati pronti ad applicare nuove tecnologie, a creare e adottare nuovi criteri. Una questione chiave è la seguente: gli editori sono bravissimi a integrare tecnologie nei loro processi, ma di solito non sono loro a crearle. Per stimolare ulteriori innovazioni, dobbiamo trovare il modo di agevolare l’accesso a ricerca e sviluppo, ad esempio sostenendo attività di ricerca collaborativa che coinvolgano editori, startup, università e centri di ricerca («iMinds» in Belgio ne è un esempio). Un sostegno pubblico potrebbe contribuire a mettere assieme attori importanti, e anche a vincere la reticen- za dei protagonisti di un settore altamente competitivo; l’attenzione dovrebbe quindi essere rivolta a fattori neutri, pre-competitivi. Un campo interessante per attività comuni di ricerca e sviluppo sarebbe il rafforzamento delle infrastrutture dei dati esistenti nel settore del libro (dati bibliografici, metadati, informazioni sui diritti e così via — non è un mistero che Amazon è riuscita a lanciare l’ecommerce di libri grazie alla qualità e alla completezza dei metadati). Ora è il momento di fare uno sforzo congiunto per trasferire la tradizione di collaborazione nel mondo dei big data, basandosi sui metadati, sui contenuti dei libri, sulle tecnologie semantiche del web...