Corriere della Sera - La Lettura
Stephen King è Lucio Battisti
Cronaca di una passione che parte da lontano, da quando il giovane Filippo era ancora (solo) un adolescente di Perugia e non l’attore capace di riempire i teatri con la sua versione di Casa di bambola di Ibsen (altro universo horror ma certo con meno sangue rispetto a classici come Misery e The Dead Zone): «A quindici anni mi sono innamorato dei libri di Stephen King — confessa Timi a “la Lettura” —; ho cominciato con Carrie, poi sono venuti Cujo, Pet Sematary, Christine, la macchina infernale che non mi ha fatto dormire per settimane mentre per colpa delle 1.200 pagine di It ho finito per chiamare la mia bicicletta Silver, proprio come quella del protagonista da bambino». Shining arriva per ultimo tra le passioni adolescenziali di Filippo: «Ne ho lette trenta pagine e poi ho smesso perché mi faceva troppa paura». Ma, aggiunge Timi, «non sono certo l’unico» ricordando come, ad esempio, anche Joy, uno dei protagonisti della