Corriere della Sera - La Lettura

Benvenuti nel 2050: altri futuri possibili

- Testi di ENRICA RODDOLO

Un volume raccoglie le ipotesi di scienziati, economisti, Nobel. E di due scrittori di fantascien­za, che abbiamo intervista­to

Il domani è il cuore del libro Megatech. Technology in 2050 (The Economist Books, pp. 242, £ 15). «L’idea? È stata quella di fare un esercizio di mind-stretching, di supposizio­ni ben supportate sul futuro», spiega Daniel Franklin, executive editor dell’«Economist», curatore del volume che, per parte sua, è abituato a fare eserci- zio di previsione: è anche direttore della pubblicazi­one «The World in...» che ogni anno anticipa i temi che saranno al centro del dibattito geopolitic­o, economico e scientific­o dei 12 mesi a venire. Nel libro, tra gli altri, sono raccolti contributi del premio Nobel Frank Wilczek (che mette in guardia: nonostante i successi di scienza e fisica, non dimentichi­amo che ci sono almeno tre possibilit­à di regresso: il rischio nucleare, il collasso ecologico, la sfida delle intelligen­ze artificial­i), venture capitalist come Ann Winblad, Lynda Gratton (London School of Economics) o Luciano Floridi (Oxford University, che ricorda: il timore di macchine mostruose che possano dominare l’umani- tà è immaginari­a certo, ma il rischio che l’umanità impieghi queste macchine in modo errato è reale), oltre a Melinda Gates. E di due scrittori di fantascien­za: l’americana Nancy Kress e il britannico Alastair Reynolds che immaginano il mondo di domani. «La Lettura» li ha intervista­ti.

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Jon Rafman (Montréal, Canada, 1981), New age demanded / Pocket sea foam green (2013, installazi­one mixed media, stampa 3D, vernice acrilica), courtesy dell’artista / Future Gallery, Berlino

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