Corriere della Sera - La Lettura
Gli anni della Grande Peste «la maggior sciagura patita»
La Grande Peste del 1656 e 1657 è stata «la maggior sciagura che abbia mai patito Genova» scriveva l’annalista Filippo Casoni riferendosi, in primo luogo, al numero delle vittime: a causa del morbo gli abitanti da 100 mila si ridussero a meno di 30 mila. Il museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova ha allestito fino al 2 luglio una mostra per ricordarla ( La Grande Peste. Genova, 1656-1657, www.bccgenova.it) con l’intento di spingere anche a «riflessioni morali». La peste non è soltanto storia e cultura, il grande morbo evoca le paure più profonde dell’uomo. Durante la peste di Genova i Cappuccini ebbero un ruolo importantissimo di soccorso ai malati nel Lazzaretto della Foce. L’esposizione propone rari documenti, cronache, corredi di farmacia dell’epoca, strumenti, dipinti di soggetto sacro (sotto: Valerio Castello, La Vergine col Bambino, Santa Rosalia e Gio. Maria De Franchi, 1655 circa) o raffiguranti le figure mediche ed anche l’elenco nominativo dei morti e dei contagiati. (erika dellacasa)