Corriere della Sera - La Lettura
Meno compiti, più felici L’era del monotasking
Se un tempo svolgere più cose nello stesso tempo era considerato un motivo di vanto, ora la situazione è cambiata. Diversi studi hanno dimostrato che i cosiddetti multitasker sono piuttosto inclini a distrarsi e di conseguenza a commettere errori. Ecco perché — avverte il «New York Times» — ha fatto la propria (ri)comparsa il monotasking (o
singletasking, come preferiscono definirlo alcuni), abilità spazzata via dalla rivoluzione digitale. Si tratta dell’arte di concentrarsi su un solo compito alla volta. Un esercizio di autoconsapevolezza in grado di apportare svariati benefici, stando a quanto dicono gli esperti. Un aumento di produttività, innanzitutto. Ma anche un senso di minore stanchezza a fine giornata, dal momento che cambiare continuamente attività comporta un grande dispendio di risorse mentali. Il
monotasking sarebbe un utile strumento per godersi la vita, nella misura in cui per apprezzare a fondo un’esperienza è necessario dedicarle la massima attenzione. È importante fare pratica. Per esempio, evitando di appoggiare lo smartphone sul tavolo quando parliamo con qualcuno o spegnendo la tv durante la cena.