Corriere della Sera - La Lettura

Appuntamen­to col silenzio

-

Allestita un’isola di legno a prova di rumori per ritrovarsi Dieci minuti di sosta si pagano con banconote speciali Suzy Lee, autrice di libri senza parole: «Possibilit­à infinite»

silenzio» trovano alle pareti, da guardare, sfogliare, «leggere». «È un po’ strano — aggiunge Lee, autrice della «trilogia del limite» L’Onda, Mirror e Ombra, tutti senza parole — chiamare un libro senza parole “libro silenzioso”: se non ci sono parole da leggere ad alta voce, i lettori possono sentire suoni che di solito in un libro vengono ignorati. Poiché non esiste un testo, si possono esplorare le infinite possibilit­à di storie che nascono in maniera estemporan­ea». L’autrice sintetizza così l’essenza dei «libri silenziosi»: «Non dico niente ma tu capisci la mia sensazione. Non dici niente ma so di cosa vuoi davvero parlare».

Il segreto è un’intesa profonda. Che è poi quella che accumuna gli occasional­i e temporanei «abitanti» dell’Isola del Silenzio. L’accesso rispetta un rituale: i Maestri del Tempo, studenti del progetto TorinoRete­Libri, regolano l’afflusso allo spazio; massimo 15 persone in contempora­nea, per massimo 10 minuti; la fine del turno è un rintocco di campana tibetana. All’interno le regole sono poche e di buonsenso: smartphone, tablet e apparecchi tecnologic­i in modalità silenziosa; libertà di muoversi o di sedersi: le sedute sono sobrie, comode ma non troppo. Spiega Zapparoli: «L’idea è di una consapevol­ezza del proprio essere lì, non di un relax distratto».

Bisogno fisico per alcuni, condizione dello spirito per altri, il silenzio è — per molti — un fenomeno con un forte appeal culturale, qualcosa di cui sapere di più. Lo dimostra il successo in libreria del volume Il silenzio. Uno spazio dell’anima del viaggiator­e norvegese Erling Kagge (Einaudi Stile libero). Un interesse che talvolta può sfociare nell’esperienza diretta: che si tratti della camera anecoica del dipartimen­to di ingegneria dell’Università di Ferrara, tra le più grandi d’Europa, dove i visitatori fanno la fila per entrare e provare una condizione, scientific­amente, molto simile al silenzio assoluto. O come ora può accadere, in chiave più letteraria, a chi approda sull’Isola del Silenzio.

«Dopo il Salone la struttura resta alla città di Torino — conclude Zapparoli — ma è concreto il proposito di portarla a Milano per la nuova edizione di BookCity».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy