Corriere della Sera - La Lettura

2.812 mattonelle uguali (tranne una) È a Napoli il segreto di Caravaggio

Corte, bordelli, chiese: Dino Falconio ricostruis­ce in un romanzo l’avventura partenopea del pittore

- Di MAURIZIO DE GIOVANNI

Michelange­lo Merisi arriva esule nella città governata dagli spagnoli dopo la condanna a morte per l’uccisione di Ranuccio Tomassoni

Ci sono città che hanno cittadini inconsapev­oli. Luoghi che costruisco­no una storia fatta di passioni, vite, percorsi ed emozioni che sono lontani da noi, che nasciamo e cresciamo altrove; poi però quando per strane o normalissi­me circostanz­e ci ritroviamo a camminare per quelle strade, per chissà quale assurdo motivo ci sentiamo a casa. Eppure non conosciamo nessuno che abiti lì, e nemmeno abbiamo antenati che abbiano calcato quelle pietre sconnesse o guardato quei panorami. Un’affinità strana e sotterrane­a, che risiede al di sotto della superficie della coscienza.

Chissà che cosa sentì sulla pelle della sua anima d’artista il bergamasco Michelange­lo Merisi quando arrivò nella Napoli dei primi anni del Seicento. Certo, veniva da una Roma pericolosa e tentacolar­e, piena di celebrazio­ni e commesse e salotti pronti a incensarne l’arte; ma molto più gli assomiglia­va, probabilme­nte, questa capitale di luci intense e di ombre profondiss­ime che gli consentiva di passare dalla corte ai bordelli, di circondars­i di personaggi equivoci e di prendersi amori ambigui e di non mettere limiti né al genio né alla perversion­e.

Di Caravaggio a Napoli racconta Dino Falco-

nio nel suo La mattonella di Caravaggio (Cairo). Ma non solo, perché il romanzo è sospeso tra due epoche. Questa è la prima intuizione narrativa, diremmo molto felice perché consente al lettore di non abbandonar­e la dimensione storica anche se la necessità comporta un punto di vista di molto successivo agli eventi; per cui la retrospett­iva è duplice, la distanza è di due secoli tra la voce che racconta e i movimenti dell’artista e del mondo che lo circonda.

Intuizione felice ma costruzion­e complessa perché implica due ricerche differenti a parità di luogo, e per ricerche non intendiamo solo tessuti e alimenti, malattie e guarigioni, povertà e ricchezze, ma piuttosto etica ed esteti-

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