Corriere della Sera - La Lettura
MARZANO E URBINATI IN MEZZO AL GUADO
Èun utile antidoto alle sterili nostalgie il libro di Marco Marzano e Nadia Urbinati La società orizzontale (Feltrinelli, pp. 105, € 16). Confuta le lamentele di chi, a destra, rimpiange la Chiesa preconciliare, la scuola gentiliana, la famiglia patriarcale. Ma critica anche i nostalgici di sinistra in lutto per la fine del vecchio Pci. Marzano e Urbinati ci avvertono che indietro non si torna e che una società meno gerarchica, senza partiti ideologici e sacerdoti infallibili, non segna per forza il trionfo dell’egoismo, anzi può produrre una cittadinanza più consapevole. Forse gli autori peccano di ottimismo, di certo sottovalutano la presa del populismo demagogico. Ma è interessante che vedano con favore un’Italia più vicina al modello della società anglosassone «fatta di mercato, di affermazione individuale, di contratti, di famiglie formatesi sul diritto e sull’eguaglianza dei ruoli, di libera scelta».
Quando però affiora l’ipotesi di adottare quel modello in campo istituzionale, Marzano e Urbinati si tirano indietro. Il «processo di presidenzializzazione delle democrazie parlamentari» li spaventa: lo leggono come una deriva restauratrice del paternalismo. Eppure le democrazie anglosassoni si fondano sul principio maggioritario, con leader investiti dal voto popolare. E se la Francia si sta salvando dal caos, è per via del vituperato presidenzialismo. La centralità del Parlamento all’italiana, ormai sopravvissuta a se stessa, era invece funzionale al sistema partitocratico che Marzano e Urbinati esortano a non rimpiangere.