Corriere della Sera - La Lettura

«Mamma mia!» ritorna femminista

- Di MAURIZIO PORRO

Come i bambini vogliono sempre vedere gli stessi cartoni, gli adulti esplicitan­o coazione a ripetere con i musical. Sono pochi gli evergreen, spesso teen ager show, talvolta sono i migliori a volte anche no: ma se non è Grease (record assoluto) è La febbre del sabato sera, se non è Sette spose per sette fratelli è My fair lady, se non è Il gobbo è West side story è Jesus Christ, se non è il Rugantino è Aggiungi un posto a tavola, presto di ritorno. E Mamma mia! cui tutti pensano con un sorriso.

È questo il fortunato titolo ispirato ai 24 song degli Abba suonati dal vivo con plusvalore nostalgia, pronto a una nuova edizione italiana, dopo quella diretta dalla Noschese. Tre volti maschili, tre belli pop del piccolo e grande schermo in gara come «padri» di una Sophie ancora da scegliere: Luca Ward, Paolo Conticini, Sergio Muniz, cui si affianca come protagonis­ta femminile Sabrina Marciano, la maestra di danza in Billy Elliot.

La regia è di Massimo Romeo Piparo, reduce dal trionfale Jesus nel profondo Nord. Piparo insiste sull’autonomia del prossimo spettacolo, con rinnovamen­to spettacola­re della scena in genere abbastanza stile Ikea: promette allestimen­to non minimal ma grandioso con pontile sospeso su vera acqua, barca ormeggiata e vero bagnasciug­a. E nuove coreografi­e (con appendice collettiva tutta da ballare in sala come da tradizione) e costumi all’italiana, senza imposizion­e di format.

Mamma mia! è un musical a love stories intrecciat­e, tutti alla ricerca della felicità sotto il sole greco: è stato l’unico ad avere successo anche al cinema (che ha rifiutato The Producers, Rent, Il fantasma dell’opera), per merito di un’inedita Meryl Streep che poi di cantare ha preso il vizio.

Lo show farà un bel giro di teatri storici questa estate, debuttando il 7 e 8 luglio sui gradini del Teatro romano antico di Ostia, passando a Macerata e Marostica prima di iniziare la tournée classica: Milano e Natale al Sistina di Roma. «È uno di quei musical che si sognano tutta la vita», dice Piparo, cresciuto con la colonna sonora degli Abba. «Uno spettacolo che ci farà sentire l’estate anche d’inverno e soprattutt­o super femminista, dove le donne sono le vincitrici assolute». E per non farsi mancare nulla aggiunge anche che vince l’Amore maiuscolo, quello della figlia per il padre e amor di Mamma. Il resto sono tutte minuscole.

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