Corriere della Sera - La Lettura
Venere sulla conchiglia con la mela Le fantasie del Novecento di Zanini
«Zacinto mia, che te specchi nell’onde/ del greco mar da cui vergine nacque/ Venere» cantava Foscolo rivolgendosi alla sua terra natale. Quelle stesse acque che fanno da sfondo alla Nascita di Venere (1922; sopra) di Gigiotti Zanini (1893-1962) di botticelliana memoria nell’impostazione compositiva ma al cui centro domina una figura femminile dalle forme quasi michelangiolesche; dalla sua mano emerge un frutto che rimanda alla mela del peccato e che trasforma la dea dell’amore in una novella Eva. La tavola è esposta nella mostra Zanini e Garbari. Nel segno del Novecento, aperta fino all’8 ottobre a Casa Depero (www.mart.trento.it), dedicata ai due artisti trentini; se di Zanini sono presenti opere eseguite tra 1914 e 1958, dagli esordi futuristi agli anni Cinquanta, di Tullio Garbari (1892-1931) sono in mostra acquerelli, guazzi e tempere del decennio 1914-1924, tutti su carta. Due artisti che sono accomunati dall’originalità con cui hanno attraversato i linguaggi artistici del secolo scorso. (chiara pagani)