Corriere della Sera - La Lettura
La magia di Erlich: sul fondo ma asciutti
In un cortile del museo giapponese 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa (kanazawa21.jp) c’è una piscina di 4 metri per 7, con le pareti dipinte d’azzurro, il bordo in pietra e l’acqua che crea riflessi e increspature. O almeno così sembra. Ma nulla è ciò che appare se a realizzarlo è l’artista argentino Leandro Erlich (Buenos Aires, 1973) che con le sue installazioni di dimensioni naturali stupisce, disorienta, crea illusioni e strani mondi a partire dagli elementi architettonici di tutti i giorni come scale, ascensori, case e piscine appunto. In Swimming Pool (sopra) si può entrare senza bagnarsi. Il trucco è un sottile strato di acqua sospesa su un piano di vetro trasparente, attraverso il quale i visitatori all’interno della piscina possono intravedere, con il naso all’insù, le figure in superficie, e viceversa. Erlich ama spiazzare, trasformare spazi e oggetti per guardare la solita, banale realtà da un’altra, sorprendente, prospettiva. (silvia perfetti)