Corriere della Sera - La Lettura
«Ci serve un fischio » E Morricone chiamò Alessandroni
«Un giorno Morricone mi telefonò e mi disse “Alessandro, mi servirebbe una fischiatina”!». Nasce così una melodia leggendaria, fatta appunto con il fischio, entrata nella storia del cinema con Per un pugno di dollari (1964) di Sergio Leone e, da lì, nelle orecchie e nella memoria di milioni di persone. L’autore Alessandro Alessandroni è scomparso novantaduenne a marzo; la sua vicenda biografica e professionale è raccontata con rigore e affetto da Francesco Bracci (1984), musicista e musicologo, in Alessandro Alessandroni. Un fischio da Leone (Tsunami, pp. 186, € 18). Dietro i tre minuti scarsi di fischio che aprono la colonna sonora c’è un’intera esistenza dedicata alla musica: composta, arrangiata, cantata e suonata. Musicista autodidatta, negli anni Cinquanta fondò I Caravels, guardando agli ensemble vocali americani, e poi i Cantori Moderni, «gruppo vocale dedito alla collaborazione con altri artisti»: tra i molti, Gianni Morandi con la hit C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones (1966), Claudio Baglioni in Piccolo grande amore (1972), Fabrizio De André con l’album Non al denaro non all’amore né al cielo (1971). Il primo ad avvalersi di Alessandroni come fischiatore fu Nino Rota che gli fece fischiettare un mambo; poi Morricone lo volle in Le pistole non discutono (1964) e ne I basilischi (1963) di Lina Wertmüller; dopo il successo di Per un pugno di dollari il (suo) fischio divenne il marchio degli spaghetti-western, i film di cowboy prodotti e girati in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Alessandroni continuò a fischiare per Morricone e Leone in Per qualche dollaro in più (1965) e Il buono, il brutto, il cattivo (1966). E se «delle decine di collaborazioni molte — scrive Bracci — sono state dimenticate dallo stesso Alessandroni», altre restano memorabili: il fischio evocativo di Lo chiamavano Trinità (1970), tra le suonerie più popolari; il fischio ironico di Slalom (1965) e il fischio in chiave jazz di Un sacco bello (1980) di Verdone. Tra le collaborazioni recenti quelle con Baustelle ( Amen, 2008) e Jovanotti ( Ora, 2011).