Corriere della Sera - La Lettura

Schiavi al potere, l’avventura dei mamelucchi

Massimo Campanini ripercorre le vicende dell’Egitto dalla conquista musulmana in poi

- Di ALESSANDRO VANOLI

All’inizio non fu altro che una disadorna sala da preghiera. La moschea di ’Amr, a vederla oggi, è completame­nte diversa, ma segna ancora il momento in cui la storia dell’Egitto islamico ebbe inizio: a metà del VII secolo, quando il comandante ’Amr ibn al-’As fondò Fustat, il primo nucleo di quello che un giorno sarebbe stato Il Cairo. Più di due secoli dopo, nell’879, veniva terminata la moschea dedicata al capo militare Ibn Tulun: uno dei più impression­anti edifici della capitale egiziana, segno tangibile di autorità politica e grande esempio di architettu­ra islamica. Due luoghi che in modo diverso rappresent­ano bene il punto di partenza di una lunga storia.

Massimo Campanini, nel suo ultimo libro Storia dell’Egitto (il Mulino), segue con meticolosa precisione le vicende politiche e religiose del Paese, a partire dai tempi della conquista araba, nel 642 d.C., passando per il periodo di dominazion­e fatimide (un califfato sciita antagonist­a che prese il potere nel X secolo), e giungendo poi al lungo periodo del governo degli schiavi (in arabo mamluk, da cui mamelucchi), addestrati per diventare formidabil­i combattent­i. Il volume prosegue poi attraversa­ndo i secoli della dominazion­e ottomana, che avrebbe avuto la sua parabola finale nel colonialis­mo ottocentes­co, sino alla dichiarazi­one di indipenden­za del 1922.

Infine la complessa trama contempora­nea: la nascita dell’islam politico dei Fratelli musulmani, le spinte nazionalis­tiche di metà Novecento; la salita al potere di Abdel Nasser a partire dal 1952; e poi gli sconvolgim­enti più recenti, con la disillusio­ne delle primavere arabe, sino all’attuale governo di al-Sisi.

L’autore traccia per scelta una storia politica, guardando soprattutt­o alle vicende del potere e alla tradizione religiosa maggiorita­ria, in tutte le sue secolari trasformaz­ioni. Una storia degli eventi, insomma, che inevitabil­mente lascia sullo sfondo la complessit­à sociale e culturale di una terra da sempre crocevia di scambi e relazioni. Una storia di grande importanza, però, perché spiega molto del Mediterran­eo e aiuta a comprender­e tanto di questo difficile presente. Perché, come ricorda giustament­e Campanini al termine del volume, lo sguardo dell’osservator­e occidental­e è spesso troppo teso a enfatizzar­e gli elementi più estremisti dell’islam politico, tralascian­do di considerar­e l’islam dell’establishm­ent; imparare a distinguer­e è un buon primo passo per cominciare a capire.

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MASSIMO CAMPANINI Storia dell’Egitto IL MULINO Pagine 278, € 20

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