Corriere della Sera - La Lettura
I trionfi del Granduca serviti su piatti d’argento
Esiste a Firenze una storia lunga e sontuosa di nozze e vassoi d’argento, che andò avanti per 58 anni, dal 1680 al 1737, e poi fu dimenticata. Ispirò 58 bacili finemente sbalzati con scene che celebravano il trionfo dei Medici, disegnate da alcuni dei più abili artisti dell’epoca (sotto: argentiere fiammingo, Bacile e mesciroba, 1619). Furono chiamati i piatti di San Giovanni, perché donati al granduca Cosimo, e in seguito a suo figlio Gian Gastone, il 24 giugno di ogni anno, festa del San Giovanni patrono della città. Il dono era stato stabilito nel 1670, in occasione del matrimonio di Maria Camilla Pallavicini con Giovan Battista Rospigliosi. Con la fine dei Medici e l’avvento dei Lorena i piatti vennero fusi per finanziare imprese militari. A salvarne la memoria fu il marchese Carlo Ginori che fece realizzare i calchi in gesso tratti dalle forme originali e ora esposti, con i disegni e le copie in ceramica, nella mostra Omaggio al Granduca, (gallerieuffizimostre.it) a Palazzo Pitti fino al 24 settembre. (lauretta colonnelli)