Corriere della Sera - La Lettura
Serpotta maestro dello stucco dà volto alla Palermo barocca
Figlio di un marmoraro, rimasto orfano presto ma avviato dal padre all’arte della scultura, Giacomo Serpotta al marmo paterno preferirà lo stucco, materiale più povero ma allora «emergente», diventandone un celebrato maestro. Prima con il fratello Giuseppe, poi da solo e con il figlio Procopio, per cinquant’anni Serpotta (1656-1732), complice una stagione fortunata in cui nobili e confraternite saranno autori di generose committenze, lavorerà per disegnare il volto della Palermo barocca. Ora quella stagione felice si racconta in una mostra ospitata dall’Oratorio dei Bianchi ( Serpotta e il suo tempo, fino al 1° ottobre, mostraserpotta.it). Oltre cento opere (sopra: la Purezza, 1703) tra stucchi, tele, stampe, marmi, ricche oreficerie, coralli e avori che ricostruiscono la dimensione artistica della Palermo di fine Seicento-inizio Settecento, frutto del genio di maestri come Serpotta e l’architetto Giacomo Amato e dell’abilità di centinaia di intagliatori, stuccatori, decoratori, argentieri. (giulia ziino)