Corriere della Sera - La Lettura

FENOMENOLO­GIA DEL «TU C’ERI?»

- Di ANNACHIARA SACCHI

San Siro, 27 giugno 1980. Il reggae di Bob Marley dà il via a una piccola rivoluzion­e: dopo anni in cui l’Italia è rimasta fuori dal circo rock «per eccesso di violenza» (scontri durante il tour dei Rolling Stones nel 1970, dei Led Zeppelin nel 1971, di Lou Reed nel 1975), lo show del musicista giamaicano riapre le frontiere della musica. Inno alla convivenza e alla tolleranza: Could you be loved, and be loved.

«Tu c’eri?». È la domanda chiave, quella di chi si riconosce in una passione, di chi sa di aver partecipat­o a qualcosa di unico. Certi concerti sono così, hanno la forza di scatenare reazioni, non solo applausi. Di rappresent­are una svolta politica, sociale, linguistic­a. Perché oceanici, leggendari, capitati appena prima o appena dopo un evento clamoroso (i Queen nel 1984 al Palalido, che nel giro di tre mesi crollò sotto la neve; il tentato suicidio di Kurt Cobain a Roma nel 1994). Dai Beatles (Vigorelli, 1965) in poi, alcune date restano memorabili. Come le sette volte di Bruce Springstee­n a San Siro (la prima nel 1985, l’ultima nel 2016), i Nirvana al Bloom di Mezzago nel 1991 (e qui «io c’ero» possono dirlo davvero in pochi), i Pink Floyd (gratis) a Venezia nel 1989 tra scenografi­e suggestive e feroci polemiche sull’organizzaz­ione, gli Stones nel 2014 al Circo Massimo, gli U2 nel 1997 a Reggio Emilia (147 mila fan).

I concerti che hanno fatto la storia dell’Italia. E l’Italia che ha fatto la storia dei concerti. Vasco il 1° luglio scorso: un record. Ancora: nel 2015 mille musicisti suonano a Cesena Learn to Fly dei Foo Fighters per invitare la band a esibirsi nella città romagnola. Richiesta accettata. Poi ci sono gli show degli anniversar­i: i vent’anni dell’album Ok computer dei Radiohead che hanno appena suonato a Monza (16 giugno), i trenta di The Joshua Tree degli U2 attesi a Roma il 15 e 16 luglio. Trent’anni anche dal Who’s That Girl Tour di Madonna. Il 4 settembre 1987 la star salutava la folla del Comunale di Torino così: «Siete caldi? Anch’io». Boato.

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