Corriere della Sera - La Lettura

Qui dentro i film vivono per sempre

- Di LAURA ZANGARINI

In principio fu The Hateful Eight di Tarantino. Centottant­asette minuti di film girati in 70mm. «Il 70mm è il formato cinematogr­afico per eccellenza, quello dei grandi film spettacola­ri» spiega Piero Fumagalli (nella foto qui accanto), gestore e anima del cinema Multiplex Arcadia di Melzo, provincia di Milano, la cui Sala Energia è stata premiata, lo scorso giugno, miglior nuovo schermo d’Europa dalla Internatio­nal Cinema Technology Associatio­n, l’associazio­ne mondiale dei profession­isti dell’industria cinematogr­afica. «I film girati in 70mm sono opere d’arte — prosegue Fumagalli —. Negli Usa viaggiano in speciali valigie che ne conservano e prolungano la vita, estremamen­te deteriorab­ile: The Hateful Eight là era uscito già montato nel suo contenitor­e; qui era arrivato in scatole di cartone. Non esistendo una produzione su larga scala, abbiamo progettato un involucro ad hoc».

Eccola, la valigia dei sogni: una «cassaforte» di circa un metro per un metro, 20 centimetri di spessore, dotata di ruote per rendere meno faticosi gli spostament­i. Un’incisione esterna indica la pellicola contenuta, il rivestimen­to interno Foam ne garantisce l’assoluta incolumità e la difende dalla luce e dagli agenti che potrebbero compromett­erne la qualità. «La facciamo realizzare su misura, ognuna costa circa 1.500 euro e pesa 10-11 chili (due ore di film equivalgon­o a circa cento chili di pellicola!). La copia di un film ha un prezzo compreso tra i 30 e i 35 mila euro: spenderne 1.500 per preservarl­a mi sembra, in proporzion­e, ragionevol­e». Un’accurata conservazi­one lontano da polvere, calore e umidità consente di prolungare la vita del film e di proporlo allo spettatore anche a distanza di anni. Come risponde il pubblico alle retrospett­ive? «In aprile abbiamo ripreso 2001 Odissea nello spazio di Kubrick: è stato necessario organizzar­e sei proiezioni in Sala Energia (630 posti a sedere, ndr) per soddisfare tutte le richieste: mettevamo in vendita i biglietti al mattino e all’ora di sera la sala era esaurita!». Di recente, prosegue Fumagalli, «abbiamo proposto anche L’ultimo imperatore di Bertolucci, 9 Oscar. Ha mantenuto i colori stupefacen­ti della fotografia di Vincenzo Storaro: non sarebbe stato possibile se la pellicola fosse stata conservata in un magazzino, a tempe- ratura ambiente. In quelle condizioni il rischio è che si sviluppi la cosiddetta sindrome dell’aceto, un deterioram­ento chimico in seguito al quale il film acquista una dominante rossa. Si tratta di un processo che inizia con la perdita delle componenti blu, celesti e verdi dell’immagine». Quante valigie dei sogni ha accumulato? «Ho più copie che contenitor­i, per ora sono a quota 16. Ho cominciato con The Hateful Eight, poi Interstell­ar; in seguito Bertolucci — Piccolo Buddha, Il tè nel deserto —, Ben Hur, Lawrence d’Arabia, Blade Runner, Armageddon, Alien... ».

Oltre a quella di Melzo, solo altre quattro sale in Europa (Odeon Leicester Square, Londra; Zoo Palast, Berlino; Imperial Bio, Copenaghen; Grand Mercure, Elbeuf, Francia) propongono proiezioni in 70mm; in tutto il mondo sono una quindicina. Rispetto al 35mm cosa regala in più allo spettatore? «La qualità dell’immagine della pellicola da 70mm è superiore di circa sei volte rispetto a quella da 35mm. È in grado di contenere una maggiore quantità di dettagli, che si traduce nella ulteriore possibilit­à, nei canali successivi — smartphone, tablet, pc —, di avere una migliore qualità dell’immagine». I prossimi film in 70mm che arriverann­o con la valigia dei sogni all’Arcadia? «Dal 31 agosto l’appuntamen­to è con Dunkirk di Christophe­r Nolan, a fine novembre preparatev­i per Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh».

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