Corriere della Sera - La Lettura
Al mondo 11 mila tipi di mele La natura svelata ai piccoli
Le cose che abbiamo sott’occhio sono spesso anche le più difficili da apprezzare perché sono date per scontate. Così avventurarsi tra le pagine del libro La festa
dei frutti (Babalibri) può regalare molte sorprese perché in modo semplice e immediato vengono mostrati e svelati i piccoli segreti della natura.
A scriverlo e illustrarlo è una «nonnina» dallo sguardo vispo, Gerda Muller che ha 91 anni ed è nata a Naarden, in Olanda. Formatasi alla Scuola d’Arti decorative di Amsterdam e poi alla Scuola Estienne a Parigi è autrice di molti albi illustrati per bambini. Si trova a suo agio con storie che parlano ai piccoli di natura: piante, verdura, fiori e frutta; non a caso la protagonista de La festa dei frutti è Sofia bambina già protagonista del precedente La vita segreta dell’orto (pure uscito da Babalibri).
La piccola Sofia vive in città ma ama la campagna, così l’idea di trascorrere due settimane di vacanze in mezzo alla natura, dagli zii, la rende felice. Il cugino Michele le mostra la differenza tra un ribes e una fragola (se tagli un ribes si vedono i semi mentre in una fragola non trovi nulla perché i semini sono attaccati all’esterno); la sera si fa tardi in giardino mangiando le ciliegie («Non assaggiare le amarene, laggiù sull’albero — dice Michele a Sofia — perché sono ancora acide. Si possono mangiare solo in autunno»). Sofia esplora curiosa l’ambiente e trova l’angolo dei quattro frutti che iniziano per «p»: i pomi (o mele), le pere, le pesche e le prugne (o susine); sono queste ultime le sue preferite, le mangia appena colte quando sono tiepide di sole e zuccherine.
La vacanza in campagna è solo l’assaggio (gustoso) di un importante cambiamento nella vita della ragazzina, che non sveliamo ma grazie al quale il suo rapporto con il mondo della natura e in partico- lare il suo percorso alla scoperta dei frutti si farà ancora più profondo.
Molto particolare nel volume di Muller, accanto all’aspetto narrativo, è l’intento divulgativo-informativo, evidente già nel sottotitolo del libro: Da dove viene la frut
ta che mangiamo?. Le pagine sono in formato orizzontale e ogni sfoglio presenta sulla parte destra una grande illustrazione che in maniera realistica restituisce ambienti e situazioni, quadri ricchi di dettagli e di colori dove avvengono azioni: Sofia mentre raccoglie le fragole o che fa cadere le prugne dai rami... La pagina di sinistra ospita le parole della storia ma anche, a margine, dettagli disegnati e brevi testi che approfondiscono un aspetto: ad esempio il ciclo di vita di una ciliegia o le circa undicimila (!) varietà di mele al mondo. Curiosando tra questi focus si scopre che la clementina è stata creata da un monaco di nome Clemente incrociando un’arancia e un mandarino; o che il kiwi era chiamato in passato uva spina cinese. Oltre che ai bambini (da 7 anni) la lettura può offrire più di uno spunto (quanto a contenuti e modi in cui sono proposti) anche agli insegnanti.
Gerda Muller, che in questo lavoro si è fatta aiutare da due giardinieri, Alain Douineau e Sophie Deschamps, e dal biologo Denis Larpin, fa emergere la curiosità in chi legge o sfoglia il libro; usa un tono che non è quello della lezione, piuttosto lascia che la voglia di scoprire le piccole magie che i semi sanno far nascere, maturi da sola nel lettore. Infine, come in natura nulla va perduto, anche nel libro non ci sono spazi inutilizzati: la prima e l’ultima pagina che normalmente sono bianche qui ospitano le illustrazioni dei frutti che vediamo sugli alberi e quelle dei fiori da cui si sono sviluppati: al lettore il gusto di divertirsi a trovare gli abbinamenti esatti.