Corriere della Sera - La Lettura

Non solo metodo, la scienza in carne e ossa

L’indagine sulla natura ha un aspetto storico e materiale che non va trascurato

- Di STEFANO GATTEI

In Che cos’è questa scienza? (1976), Alan Chalmers cercava di rispondere a una domanda solo apparentem­ente semplice. La scienza e le sue applicazio­ni sono parte integrante della nostra vita, e gli assunti che ne stanno alla base sono indissolub­ilmente legati al modo stesso in cui concepiamo il mondo e vediamo noi stessi come parte di esso. Eppure ogni tentativo di definizion­e finisce per impoverirl­a, offrendone un ritratto distorto o, nel migliore dei casi, limitato.

Insegue poi una chimera chi pretende di catturarne la natura attraverso il metodo, indivi- duando in procedure come il controllo peer-review degli articoli o gli esperiment­i in doppio cieco i marchi caratteris­tici dell’obiettivit­à scientific­a: basta un breve sguardo alle fonti documentar­ie, infatti, per rendersi conto che il «metodo» scientific­o è stato sempre strettamen­te legato ai tempi, ai luoghi, e alle persone che di volta in volta lo praticavan­o.

Così facendo, molti filosofi hanno ridotto la storia della scienza a semplice cronaca, a supermarke­t di aneddoti scelti ad hoc per supportare questo o quel modello teorico, svuotandol­a della sua capacità di inter- pretare il passato, oltre che di darne conto.

L’approccio storico all’impresa scientific­a suggerisce una risposta differente alla domanda di Chalmers: non esiste un’unica cosa chiamata scienza. Se vogliamo capire meglio i modi diversi in cui persone e culture differenti sono pervenute alle loro visioni del mondo, non possiamo che rivolgerci alla storia. Fino a pochi decenni orsono, gli studiosi tendevano a presentare grandi affreschi storici onnicompre­nsivi. Da tempo l’approccio è cambiato, non solo per la maggiore quantità di informazio­ni a nostra disposizio­ne e per i nuovi modi di guardare alle fonti: si è iniziato a individuar­e la scienza dove prima non la si cercava neppure e, cosa più importante, sono cambiate le domande a cui gli storici cercano di dare risposta. Se cinquant’anni fa si esaminava la scienza del passato per estrarne gli elementi che avevano contribuit­o direttamen­te alla scienza moderna, ora siamo interessat­i a capire che cosa gli scienziati di un tempo intendevan­o per scienza, e quale scienza praticavan­o; in che modo la scienza si rapportava alle altre forme di conoscenza del tempo, chi ne usufruiva, come era com-

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