Corriere della Sera - La Lettura
Non solo metodo, la scienza in carne e ossa
L’indagine sulla natura ha un aspetto storico e materiale che non va trascurato
In Che cos’è questa scienza? (1976), Alan Chalmers cercava di rispondere a una domanda solo apparentemente semplice. La scienza e le sue applicazioni sono parte integrante della nostra vita, e gli assunti che ne stanno alla base sono indissolubilmente legati al modo stesso in cui concepiamo il mondo e vediamo noi stessi come parte di esso. Eppure ogni tentativo di definizione finisce per impoverirla, offrendone un ritratto distorto o, nel migliore dei casi, limitato.
Insegue poi una chimera chi pretende di catturarne la natura attraverso il metodo, indivi- duando in procedure come il controllo peer-review degli articoli o gli esperimenti in doppio cieco i marchi caratteristici dell’obiettività scientifica: basta un breve sguardo alle fonti documentarie, infatti, per rendersi conto che il «metodo» scientifico è stato sempre strettamente legato ai tempi, ai luoghi, e alle persone che di volta in volta lo praticavano.
Così facendo, molti filosofi hanno ridotto la storia della scienza a semplice cronaca, a supermarket di aneddoti scelti ad hoc per supportare questo o quel modello teorico, svuotandola della sua capacità di inter- pretare il passato, oltre che di darne conto.
L’approccio storico all’impresa scientifica suggerisce una risposta differente alla domanda di Chalmers: non esiste un’unica cosa chiamata scienza. Se vogliamo capire meglio i modi diversi in cui persone e culture differenti sono pervenute alle loro visioni del mondo, non possiamo che rivolgerci alla storia. Fino a pochi decenni orsono, gli studiosi tendevano a presentare grandi affreschi storici onnicomprensivi. Da tempo l’approccio è cambiato, non solo per la maggiore quantità di informazioni a nostra disposizione e per i nuovi modi di guardare alle fonti: si è iniziato a individuare la scienza dove prima non la si cercava neppure e, cosa più importante, sono cambiate le domande a cui gli storici cercano di dare risposta. Se cinquant’anni fa si esaminava la scienza del passato per estrarne gli elementi che avevano contribuito direttamente alla scienza moderna, ora siamo interessati a capire che cosa gli scienziati di un tempo intendevano per scienza, e quale scienza praticavano; in che modo la scienza si rapportava alle altre forme di conoscenza del tempo, chi ne usufruiva, come era com-