Corriere della Sera - La Lettura
MARX BRIGANTE A SUA INSAPUTA
Aveva profonde ragioni sociali il «brigantaggio», la guerriglia rurale contro lo Stato unitario che insanguinò il Sud Italia dopo il 1860: era certo più ribellione contadina che reazione borbonica. Lo scrissero vari autori coevi, individuando la causa prima del conflitto nella miseria delle campagne. Altra cosa è pretendere, come fanno Enzo Di Brango e Valentino Romano nel libro Brigantaggio e rivolta di classe (Nuova Delphi, pp. 259, € 14), di far rientrare il fenomeno nelle categorie del materialismo storico di Karl Marx. In effetti il filosofo tedesco e il suo sodale Friedrich Engels, che pure all’epoca erano in piena attività, non si occuparono del brigantaggio meridionale e tanto meno lo reputarono lotta di classe rivoluzionaria. Di Brango e Romano ricordano che però essi sostennero le battaglie per l’indipendenza di irlandesi e polacchi, che vedevano i contadini in prima linea. Il guaio è che si tratta di due popoli tra i quali il materialismo classista non ha attecchito affatto: in Polonia gli operai in sciopero innalzavano l’immagine della Madonna; in Irlanda dominano forze di matrice nazionalista e interclassista, con gli stessi laburisti in un ruolo marginale. Vuoi vedere che Marx, pur essendo un genio, non aveva capito proprio tutto?