Corriere della Sera - La Lettura

MARX BRIGANTE A SUA INSAPUTA

- Di ANTONIO CARIOTI

Aveva profonde ragioni sociali il «brigantagg­io», la guerriglia rurale contro lo Stato unitario che insanguinò il Sud Italia dopo il 1860: era certo più ribellione contadina che reazione borbonica. Lo scrissero vari autori coevi, individuan­do la causa prima del conflitto nella miseria delle campagne. Altra cosa è pretendere, come fanno Enzo Di Brango e Valentino Romano nel libro Brigantagg­io e rivolta di classe (Nuova Delphi, pp. 259, € 14), di far rientrare il fenomeno nelle categorie del materialis­mo storico di Karl Marx. In effetti il filosofo tedesco e il suo sodale Friedrich Engels, che pure all’epoca erano in piena attività, non si occuparono del brigantagg­io meridional­e e tanto meno lo reputarono lotta di classe rivoluzion­aria. Di Brango e Romano ricordano che però essi sostennero le battaglie per l’indipenden­za di irlandesi e polacchi, che vedevano i contadini in prima linea. Il guaio è che si tratta di due popoli tra i quali il materialis­mo classista non ha attecchito affatto: in Polonia gli operai in sciopero innalzavan­o l’immagine della Madonna; in Irlanda dominano forze di matrice nazionalis­ta e interclass­ista, con gli stessi laburisti in un ruolo marginale. Vuoi vedere che Marx, pur essendo un genio, non aveva capito proprio tutto?

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