Corriere della Sera - La Lettura
Ridateci la guerra sotto il Mar Verde tra i pirati di tutte le epoche
Ridateci I pirati del Mar Verde! Ridateci Hew e Timothy, i perfidi Fahar Butt e Zoty Kon, il Davy Jones buono (non quello orribilmente senza cuore di Jack Sparrow), ma soprattutto ridateci Culliferdontofos co folio Polydesteropouf! Illustrato da Sergio Rizzato, il libro uscì nel 1955 per Bompiani che lo ristampò nel 1963: l’autore era lo scozzese Eric Linklater (1899-1974) che in questa favola marina per ragazzi aveva messo il suo amore per la natura incontaminata. Hew e Timothy sono figli di una sorta di Nelson del Novecento, tanto intrattabile che la moglie è scappata in Sudafrica; vivono con il padre, ma soprattutto con il suo attendente che li ha cresciuti, in una decrepita casa di un isolotto a ovest delle Orcadi. C’è anche una governante, che sarà coinvolta suo malgrado nella custodia di due orribili pirati. I ragazzi vengono trascinati in una macchinazione che avviene in fondo all’oceano, dove marinai di ogni generazione sopravvivono continuando a battagliare. I pirati vogliono modificare i nodi con cui sono legati paralleli e meridiani, enormi cavi che tengono insieme il mondo… Lo humor dell’autore è già tutto in questa trovata, ma anche nelle avventure che i due ragazzi vivranno nella missione sottomarina (permessa da una pozione formata da 69 ingredienti, e già la loro elencazione è una meraviglia) che salverà il mondo. E Culliferdonto eccetera? È il personaggio più affascinante del racconto, un octopus gigante e parlante, lavativo come un mozzo e ciarliero come un nostromo, che si diletta a cantare nonsense mirabilmente tradotti da Gianna Tornabuoni: «Ti dirò che il salotto mi garba/ Ma imbarazza un pochino la gente/ (Soprattutto al momento del the)/ L’intestino che ho trasparente». Da ristampare assolutamente.