Corriere della Sera - La Lettura
Generazione Mercurio, con un cuore in più
Nicola Neri azzarda un’immersione futuribile nel mondo emotivo dei nati nel 2002
Quando il giovane N.N. arriva in visita a Madrid è pieno di vita e felice ma nella solitudine della stanza dell’hotel di lusso in cui soggiorna un’immagine si impossessa di lui: quella di un ragazzo vestito da skin fuori dal bagno di una discoteca, il Malice di Londra, sei piani di dance floor che si avvitano sotterranei come gironi danteschi. Si chiama Sean ed è un ragazzo speciale, come scopre presto il lettore di Due cuori, romanzo d’esordio del venticinquenne Nicola Neri pubblicato insolitamente da SE, editore di scritti d’arte e di perle letterarie d’altre epoche. La visione di N.N., acronimo dietro cui non è difficile immaginare l’autore, diventa una storia, quella dell’adolescenza sballata e intensa di Sean in un’Inghilterra del prossimo futuro: un 2020 visionario dominato tra i teenager dal social network delle emozioni chiamato Alchimia, l’unico che metta veramente in contatto tra loro, grazie a un braccialetto pronto a illuminarsi al momento giusto, le anime gemelle. Idea bella e inquietante, perché appiana ogni rischio d’amore sbagliato o deluso, che non fa i conti con la vera natura di Sean e di pochi altri nati nel 2002: avere, fisicamente, due cuori.
È questa rara malformazione, di matrice surreale e grottesca, a dare la nota chiave a tutta la narrazione, perché ne risulta un’emotività espansa e sfasata che tanto può essere ricca quanto devastante ma che permette all’autore di rendere il suo protagonista simbolo di quella voglia di vita senza limiti che talvolta può essere l’adolescenza. Nel proprio percorso Sean incontra Mia, Bryce e Arden, altri ragazzi di quella che viene detta «Mercurials: una generazione sospesa», perché Mercurio «non ha atmosfera, è privo di una identità», e tra loro esploderanno relazioni e rancori, visitando festival musicali animati da Pete Doherty, passando notti nell’inquietante Panopticon Tower, bruciando tra avventure e desideri il tempo, cercando in fondo l’amore anche se è una parola che passa «inosservata come un altro granello di polvere nel sole della stanza».
Non vogliamo anticipare troppo, ma il libro di Neri è certo ambizioso e poco inquadrabile, anche se nel continuo andare e venire tra le visioni di N.N. e le sue osservazioni, le vicende dei personaggi, altri narratori in prima persona in corsivo nello spazio della fiction, il lettore rischia di perdere l’orientamen- to tra i 45 capitoli delle 3 parti, nonostante non manchino colpi di scena. Ci sembra, insomma, un caso di bulimia narrativa, che avrebbe richiesto la dieta del Taglia & Dividi per giostrare meglio anche la tenuta emotiva di certi episodi rispetto agli altri.
Ciò detto, Neri ha talento nella scrittura e se il romanzo è un omaggio e una lettera d’addio a un’età, attraverso questi ragazzi dai due cuori che hanno «un jetlag dell’anima, che non si trovava d’accordo con il suo specchio digitale, ormai divenuto obbligatorio, naturale quanto i primi brufoli, o l’incandescenza ormonale», aspettiamo di leggere che storia arriverà dall’età adulta.