Corriere della Sera - La Lettura

Psicoanali­si di (Lucian) Freud

Quattro studenti sono stati chiamati dal museo di Dublino a esplorare l’opera dell’artista che trasformò la pennellata in carne

- di STEFANO BUCCI

Elisabetta II, la Regina d’Inghilterr­a, quel piccolo ritratto non l’ha mai amato: la corona di diamanti che sembra un cappellino, lo sguardo cupo, l’espression­e che il «Sun» aveva impietosam­ente paragonato a quella di «un travestito». Eppure in quel ritratto del 2000 così anomalo c’è il segreto di un grande pittore, forse il più grande dei moderni: Lucian Freud (1922-2011), capace come nessun altro di scavare nell’animo umano, un realista (o secondo altri critici un manierista) che con le sue pennellate pesanti («Voglio che la pittura sia carne») è riuscito a fermare tutte le inquietudi­ni del tempo. Conquistan­do visitatori (175 mila in soli tre mesi per la mostra alla National Portrait Gallery di Londra nella primavera 2012) e compratori: tanto che nel maggio 2008 Freud era addirittur­a diventato l’artista vivente più caro al mondo, 23,1 milioni di euro battuti da Christie’s New York per Benefits Supervisor Sleeping, un nudo di donna corpulenta sdraiata su un divano a grandezza naturale, acquistato da Roman Abramovich.

La mostra all’Imma (Irish Museum of Modern Art) di Dublino, inserita in un progetto più ampio iniziato nel 2016 e lungo cinque anni, propone ora di guardare con un occhio diverso l’arte di Lucian Freud, andando oltre le cinquanta opere (30 olii su tela, 20 disegni) esposte fino a ottobre, per quanto si tratti di capolavori come l’autoritrat­to Reflection (1985), Two Irishmen in W. 11 (1984-1985) o Bella and Esther (1988). Perché questa monografic­a è solo un momento di un generale programma artistico-culturale che di fatto trasformer­à Dublino nella più grande galleria dedicata a Lucian Freud. Dove, ad esempio, ci sarà spazio per approfondi­menti in forma di mostre e convegni sull’interazion­e tra Freud e gli artisti-scrittori irlandesi (Patrick Swift, Edward McGuire a Patrick Kavanagh) grazie anche al legame con Francis Bacon.

Dunque, un modo per mettere «sul lettino» un artista che (forse non casualment­e) era il nipote di Sigmund Freud. Ai quattro giovani artisti e scrittori vincitori delle Freud Project Residencie­s 2017, una sorta di laboratori­o su Lucian Freud che inizierà a fine agosto e che terminerà entro l’estate del prossimo anno, è affidato proprio questo compito: analizzare tutte le ragioni della sua attualità. Per Laura Fitzgerald, Richard John Jones e la coppia Bridget O’Gorman e Sue Rainsford (ai quali «la Lettura» ha chiesto di anticipare la loro idea di attualità dell’arte e del pensiero di Freud) un compito non facile. Certo è, però, che l’idea di trovare una nuova prospettiv­a al suo lavoro non sarebbe dispiaciut­a a Lucian e nemmeno a nonno Sigmund.

 ??  ?? Le immagini A fianco, da sinistra: Double
Portrait (1985-1986, olio su tela), collezione privata; Guy
and Speck (1980-1981, olio su tela), collezione privata. Nella pagina accanto: Bella
and Esther (1988, olio su tela), collezione privata. Sono...
Le immagini A fianco, da sinistra: Double Portrait (1985-1986, olio su tela), collezione privata; Guy and Speck (1980-1981, olio su tela), collezione privata. Nella pagina accanto: Bella and Esther (1988, olio su tela), collezione privata. Sono...
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy