Corriere della Sera - La Lettura
Decadenza
In un periodo di crescente alienazione, gravato dalla destabilizzazione dello Stato e delle strutture sociali, vogliamo usare il Freud Project dell’Imma Collection come opportunità per esplorare il significato del tatto.
In risposta all’aspirazione di Freud — «voglio che la pittura dia la sensazione della carne» — il nostro esperimento indagherà il ruolo del tattile nella nostra esperienza, empatia e interpretazione del mondo, ed esaminerà i rapporti tra la carne, il gesto e la parola.
Si dice che Freud lavorasse in piedi, con un’attitudine molto fisica, e nella raccolta dell’Imma si vedono opere viscerali nate da un riflesso muscolare e tattile. Sempre in relazione al corpo, si potrebbe dire che le opere di Freud svolgono un ruolo di antidoto alle immagini ad alta definizione della nostra era tecnologica: vacue illustrazioni di assoluta perfezione soffocano la naturale e inevitabile reazione psicologica data dal trascorrere del tempo sulla carne. Opponendosi all’alienazione e alla distanza presenti del mondo contemporaneo, Freud si chiede quanto, o fino a che punto, la psicologia di un soggetto possa divenire evidente nella sua carne.
I soggetti di Freud sono costantemente rafforzati dalla realtà del loro decadimento. Il corpo è innanzitutto una cosa senziente destinata a perire. Vogliamo espandere questa idea, enfatizzando l’esperienza vissuta che si mostra soprattutto attraverso la pelle, la tattilità e la percezione periferica.
Esplorando l’idea della «pittura che dà la sensazione della carne» pensiamo che si possano creare differenti prospettive, esaminando le caratteristiche di vari tipi di carne, con la loro fluidità e i loro comportamenti.