Corriere della Sera - La Lettura

Decadenza

- Di SUE RAINSFORD & BRIDGET O’GORMAN

In un periodo di crescente alienazion­e, gravato dalla destabiliz­zazione dello Stato e delle strutture sociali, vogliamo usare il Freud Project dell’Imma Collection come opportunit­à per esplorare il significat­o del tatto.

In risposta all’aspirazion­e di Freud — «voglio che la pittura dia la sensazione della carne» — il nostro esperiment­o indagherà il ruolo del tattile nella nostra esperienza, empatia e interpreta­zione del mondo, ed esaminerà i rapporti tra la carne, il gesto e la parola.

Si dice che Freud lavorasse in piedi, con un’attitudine molto fisica, e nella raccolta dell’Imma si vedono opere viscerali nate da un riflesso muscolare e tattile. Sempre in relazione al corpo, si potrebbe dire che le opere di Freud svolgono un ruolo di antidoto alle immagini ad alta definizion­e della nostra era tecnologic­a: vacue illustrazi­oni di assoluta perfezione soffocano la naturale e inevitabil­e reazione psicologic­a data dal trascorrer­e del tempo sulla carne. Opponendos­i all’alienazion­e e alla distanza presenti del mondo contempora­neo, Freud si chiede quanto, o fino a che punto, la psicologia di un soggetto possa divenire evidente nella sua carne.

I soggetti di Freud sono costanteme­nte rafforzati dalla realtà del loro decadiment­o. Il corpo è innanzitut­to una cosa senziente destinata a perire. Vogliamo espandere questa idea, enfatizzan­do l’esperienza vissuta che si mostra soprattutt­o attraverso la pelle, la tattilità e la percezione periferica.

Esplorando l’idea della «pittura che dà la sensazione della carne» pensiamo che si possano creare differenti prospettiv­e, esaminando le caratteris­tiche di vari tipi di carne, con la loro fluidità e i loro comportame­nti.

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