Corriere della Sera - La Lettura
Epitaffio del precario Ora ho il posto fisso
La nonnina degli orologi, circondata dal Tempo che con i diversi fusi orari la incalza inesorabile, sta leggendo serenamente il Libro degli epitaffi per prepararsi ad ogni evenienza. «Certo, se uno crede nell’aldilà è tutto più facile», riflette tra sé. Basti pensare all’epitaffio di Frank Sinatra: «Il meglio deve ancora venire». Che meraviglia! Andarsene con questa convinzione è la cosa più bella del mondo.
Pensando con amara ironia alla locuzione latina memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris, la
scrittrice Dorothy Parker si è scelta come epitaffio «Scusate la polvere».
Spike Milligan, attore e comico inglese morto nel 2002, si è fatto scrivere sulla sua tomba: «Ve l’avevo detto che ’un mi sentivo tanto bene…».
Bello anche l’epitaffio del nostro Franco Califano: «Non escludo il ritorno». Praticamente una minaccia...
Nonostante l’argomento sia poco allegro, questo degli epitaffi è un bel gioco e ciascuno si può inventare il suo. Visto però che «sono sempre gli altri a morire», è più divertente inventarsi gli epitaffi altrui:
Epitaffio di Donald Trump: «Alla fine mi hanno mandato all’Inferno. Sarà perché il Paradiso è pieno di messicani?».
Epitaffio di Matteo Renzi: «Farò le Primarie in Paradiso ma tranquilli, non ruberò la poltrona a nessuno: #padreternostaisereno».
Epitaffio di Matteo Salvini: «Emigro nell’altro mondo. Speriamo che in Paradiso non siano leghisti e mi facciano entrare».
Epitaffio di Beppe Grillo: «LA MORTE È UNA BUFALA!!! È UN COMPLOTTO DELLE MULTINAZIONALI DELLE POMPE FUNEBRI!!!».
Epitaffio di Silvio Berlusconi: «Aspettate a festeggiare. Tempo tre giorni e risorgo!».
E, per finire in bellezza, l’epitaffio del lavoratore precario: «Finalmente un posto fisso».
La vecchina degli orologi chiude il libro, spenge la luce e si addormenta sorridendo. Che poi si risvegli ancora in questo mondo non è dato saperlo, e francamente non sappiamo se augurarglielo oppure no...