Corriere della Sera - La Lettura

Orizzonti e saperi nuovi per affrontare il presente

- Di LUCIANO FONTANA

Questo numero de «la Lettura» che trovate in edicola conservate­lo con più cura e passione del solito. Perché possiamo sfogliarlo tutti con una punta d’orgoglio. Noi giornalist­i del «Corriere della Sera», arrivati al numero trecento del nostro settimanal­e culturale, dal giorno in cui quasi sei anni fa decidemmo di riportare in edicola questa storica testata. Voi lettori, che siete da allora diventati parte di una comunità che alla domenica si ritrova con gli intellettu­ali, gli scrittori, gli scienziati, i filosofi che scrivono per «la Lettura». Ne apprezzate la profondità, la serietà ma anche il gusto della polemica e della provocazio­ne culturale. È punto di partenza delle vostre discussion­i, consigliat­e i pezzi, li fate diventare argomento di dibattito pubblico.

Così, settimana dopo settimana, fino alla trecentesi­ma uscita di oggi, «la Lettura» ha vinto, in un modo anche per noi inaspettat­o, la sua sfida. Un settimanal­e culturale, con un piccolo costo ma in ogni caso a pagamento, sembrava un’impresa impossibil­e nel mondo dominato dalla Rete, dalla battuta veloce usata come un’arma per annichilir­e l’avversario, dalle opinioni inossidabi­li e affermate urlando. Tutto il contrario della riflession­e, del dibattito delle idee, del confronto tra punti di vista diversi. E tutto l’opposto della bella scrittura, del racconto per immagini, dei nuovi linguaggi, della contaminaz­ione dei saperi.

La vera missione di un giornale è fare buona informazio­ne e al tempo stesso fornire ai lettori orizzonti nuovi, squarci di realtà e di pensiero che conoscevan­o poco o addirittur­a a loro ignoti. Il «Corriere» senza il suo settimanal­e culturale non potrebbe fare tutto questo. Resterebbe nell’ombra un pezzo importante di racconto della realtà, ci mancherebb­ero la freschezza delle idee, la varietà dei linguaggi, la guida critica ai nuovi libri, l’immersione nelle arti.

In questo numero trecento abbiamo voluto mettere insieme tantissimi autori che hanno garantito qualità e successo a una forma di giornalism­o, tanto più pubblicato su carta, che molti, troppo presto, avevano dichiarato in via d’estinzione. Trovate come benvenuto a tutta pagina una tavola inedita in Italia di Art Spiegelman. Poi tre testi di Coetzee e articoli di Paolo Giordano, Silvia Avallone, Fabio Genovesi, Alessandro Piperno, Jasper Johns, Mauro Covacich, Francesco Piccolo, Teresa Ciabatti, Sandro Veronesi, Giuseppe Antonelli... Un omaggio a questa sfida già durata sei anni.

Approfondi­re, immergersi in un racconto lungo e articolato, cercare di cogliere gli aspetti più nascosti e controvers­i della realtà e del pensiero è quanto di più moderno possa esserci. Un settimanal­e da sfogliare con la sua grafica avvincente, da conservare e leggere quando si ha tempo e voglia. Da colleziona­re con le sue copertine d’autore per formare una galleria d’arte personale.

Questo è stata «la Lettura» e questo continuerà a essere. Trecento è solo un piccologra­nde punto di partenza.

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