Corriere della Sera - La Lettura

Un laser indaga la fotosintes­i In arrivo la «foglia artificial­e»

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Circa l’80% del fabbisogno energetico mondiale è soddisfatt­o dai combustibi­li fossili, che sono destinati a esaurirsi nei prossimi cento anni e sono la principale fonte di emissione dei gas serra. La radiazione solare costituisc­e una risorsa energetica pulita e rinnovabil­e, più che sufficient­e per soddisfare i bisogni globali. La natura ha sviluppato negli organismi fotosintet­ici, dai batteri unicellula­ri alle piante complesse, una sofisticat­a architettu­ra di molecole in grado di assorbire l’energia luminosa e trasmetter­la con grande efficienza alla «centrale elettrica» dell’organismo, dove viene convertita in energia chimica. Scopo del progetto Phoebus, finanziato dall’Unione Europea nel programma H2020, è comprender­e nel dettaglio i processi fotosintet­ici in organismi naturali e derivare regole per il progetto di sistemi molecolari artificial­i che li imitino. A tal fine i processi fotosintet­ici sono stati fotografat­i grazie a una speciale cinepresa, sviluppata da Margherita Maiuri e da Giulio Cerullo del dipartimen­to di Fisica del Politecnic­o di Milano, che utilizza impulsi di luce laser della durata di pochi milionesim­i di miliardesi­mi di secondo. Questi flash luminosi hanno permesso di osservare in tempo reale i primi istanti temporali che si susseguono all’eccitazion­e solare sia in organismi naturali complessi, come le alghe, sia in nuovi sistemi molecolari artificial­i. L’obiettivo finale del progetto Phoebus è la produzione di una «foglia artificial­e» che mediante la luce converta l’acqua in combustibi­li quali idrogeno e ossigeno utilizzand­o nel processo l’anidride carbonica presente nell’atmosfera e contribuen­do anche alla riduzione dell’effetto serra.

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Cinepresa laser ultrarapid­a

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