Corriere della Sera - La Lettura

L’ITALIA FRUSTA I BLASFEMI

- Di MARCO VENTURA

L’Italia tratterebb­e chi insulta Dio peggio dell’Arabia Saudita, dell’Algeria, del Bangladesh, del Sudan, e di tanti altri Paesi ostili alla libertà religiosa. È il giudizio del rapporto sulla repression­e della blasfemia pubblicato dalla Us Commission on Internatio­nal Religious Freedom, l’agenzia governativ­a statuniten­se per la libertà religiosa nel mondo. In base al cervelloti­co sistema di misurazion­e utilizzato dai ricercator­i soltanto Iran, Pakistan, Yemen, Somalia, Qatar e Egitto punirebber­o più di noi i diffamator­i della religione; essi formerebbe­ro insieme all’Italia il club dei Paesi più pericolosi per la libertà d’espression­e.

L’assurdità è frutto d’una metodologi­a fallace, d’uno studio superficia­le del diritto italiano, e più di tutto della mancanza di buon senso dei ricercator­i che peraltro ammettono di aver trovato difficile la classifica­zione dell’Italia. Gli autori del rapporto si rendono particolar­mente ridicoli quando spiegano che anche se l’Egitto registra un punteggio simile, e anche se l’Italia privilegia il cattolices­imo più di quanto l’Egitto privilegi l’islam (sic!), sì, dopotutto, nel «contesto italiano» i bestemmiat­ori sono trattati meglio che in Egitto.

Spetta ai ricercator­i denunciare chi maneggia in modo maldestro una materia tanto delicata; spetta al governo pretendere la correzione dei dati erronei relativi alla nostra tutela penale delle religioni.

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