Corriere della Sera - La Lettura
Le periferie, le star, il Sud Scatta Cecilia Mangini
«Sono una documentarista» perché il documentario è il modo più libero di fare cinema. Si definisce così Cecilia Mangini (Mola di Bari, 1927), fotografa, sceneggiatrice e regista, pioniera del cinema del reale, prima donna a girare documentari nel dopoguerra, autrice con Pier Paolo Pasolini di Ignoti alla città, Stendalì e La canta delle marane, e di oltre quaranta cortometraggi. Roma le dedica Cecilia Mangini – Visioni e Passioni. Fotografie 1952-1965 a cura di Paolo Pisanelli e Claudio Domini (fino al 10 settembre, idea.mat.beniculturali.it). Oltre cento scatti in bianco e nero della Mangini fotografa, che al cinema era già vicina come mostrano le foto dal set di La Legge di Jules Dassin, i ritratti di Fellini e Chaplin tra gli altri. Nelle sue inquadrature c’è la guerra del Vietnam ma soprattutto l’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta: la Firenze popolare, la periferia milanese, le cave di Lipari (sotto) e spaccati del Sud fotografati nei sopralluoghi per i suoi documentari. (silvia perfetti)